Sono 34 milioni i residui attivi da esigere del Comune di Bari: si tratta di canoni di affitto per le case popolari non pagati (34 milioni di euro), oneri condominiali (6 milioni), affitti per immobili non abitativi (4 milioni). Un dato allarmante criticato dai revisori contabili del Comune di Bari, durante la seduta dei lavori della commissione bilancio del 18 maggio 2017.
“Il presidente dell’organo di revisione – ricorda il consigliere comunale di opposizione, Michele Picaro – ha definito l’attività di riscossione dei residui attivi della ripartizione patrimonio “all’anno zero”.
Il Comune è pronto a correre ai ripari, affidando ad una società esterna la riscossione coatta di 14 milioni di euro.
“Questo sarà un aiuto esterno – prosegue Picaro – che deve andare di pari passo con una determinata azione degli uffici per i restanti 20 milioni che sono ancora “indefinibili”, se esigibili oppure no. Di questa situazione che perdura da decenni, anche negli ultimi anni è stato fatto ben poco, con conseguenze che ricadono sulla pelle dei già tartassati cittadini baresi”.
Problema trasloco
Nel frattempo gli uffici del Patrimonio sono stati trasferiti da piazza del Ferrarese a via Archimede. “Neanche l’interno della struttura è stata imbiancata – denuncia Picaro – ma vi è più, non è dato ancora sapere quando rientreranno perfettamente in funzione le linee telefoniche e la connessione internet. Da anni l’amministrazione sapeva che il trasloco sarebbe avvenuto e, da mesi, si sapeva che la ripartizione si sarebbe trasferita in via Archimede. Appare eloquente verificare che chi amministra questa città, anche per un semplice trasloco, operi alla rinfusa e senza l’opportuna programmazione”.