La rizartrosi è una patologia degenerativa che coinvolge l’articolazione del primo dito della mano (pollice) causando dolore alla palpazione e limitando il movimento. E’ dovuta all’usura della cartilagine posta tra il primo metacarpo (base del pollice) e il trapezio.
L’artrosi di questa articolazione è molto frequente (circa il 50% della popolazione oltre i 50 anni), colpisce più frequentemente la popolazione femminile di mezza età, insorge generalmente all’arto dominante per poi divenire nella maggior parte dei casi bilaterale. Si può presentare in forma isolata o associarsi ad altri disturbi dell’arto superiore come brachialgie o cervico-brachialgie, patologie artrosiche del rachide cervicale, epicondiliti, epitrocleiti ecc. L’esordio è generalmente caratterizzato da dolore alla palpazione della base del pollice e progredisce con dolore e difficoltà alla prensione, fino ad arrivare a limitare anche semplici attività della vita quotidiana come avvitare e svitare un vasetto di marmellata, abbottonare una camicia, allacciare le scarpe, ecc.
La diagnosi è generalmente clinica, ma lo specialista puo’ richiedere degli esami strumentali per valutare la gravità dell’artrosi o poter escludere altre patologie che entrano in diagnosi differenziale con la rizartosi. La terpia della rizartrosi, sia essa medica o fisica, è puramente sintomatica. I farmaci antinfiammatori sono in grado di ridurre la sintomatologia dolorosa per brevi periodi, mentre le terapie fisiche possono aiutare per periodi più lunghi. Anche le infiltrazioni con corticosteroidi danno spesso buoni risultati, ma transitori. Ionoforesi galvanica (con le mani immerse nelle bacinelle galvaniche, in associazione a farmaci antiinfiammatori), laserterapia e tecarterapia alleviano i sintomi e consentono di eseguire attività della vita quotidiana con meno dolore. La fisioterapia puo’ essere utile nel riprendere una buona manualità e motricità fine delle dita. Una novità nell’ambito delle terapie fisiche sono le onde d’urto radiali: numerosi studi dimostrano infatti una remissione dei sintomi anche per periodi di 6-9 mesi. Il vantaggio di queste terapie è la non invasività, le tempistiche di trattamento molto brevi (durano pochi minuti), e il ridotto numero di sedute (da 3 a 5).
Utile può essere inoltre indossare l’apposito tutore rigido che impedisce di sollecitare in maniera esagerata o anomala l’articolazione del pollice: movimenti scorretti porterebbero infatti al perpetuarsi dello stato infiammatorio e della sintomatologia dolorosa, generando un circolo vizioso senza fine. Il tutore ha infatti lo scopo di mettere a riposo l’articolazione. Va indossato tutto il giorno per almeno 15-30 gg. L’intervento chirurgico è riservato soltanto a pochi casi che non rispondono alle cure conservative.