La città di Bari non dimentica. A 25 anni dalla strage di Capaci che uccise il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Bari ha voluto ricordare gli eroi della lotta alla mafia. “Questo non è solo un manifesto con una bella frase sopra – dice il sindaco Antonio Decaro – questo è il sentimento di rigetto e intolleranza nei confronti della mafia di tutti i baresi”. Era il 23 maggio del 1992 quando l’auto di Falcone fu investita da una terribili esplosione mentre raggiungeva Palermo.
Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha ricordato con un lungo messaggio sulla sua pagina facebook le vittime della strage di Capaci. Il governatore ha dedicato un pensiero speciale in questa giornata a Stefano Fumarulo, dirigente Antimafia scomparso un mese fa. “Questa – dice Emiliano – sarebbe stata una di quelle “nostre” giornate in cui Stefano ed io avremmo vissuto insieme le iniziative per ricordare il 23 di maggio, la strage di Capaci. Per il 25ennale mi avrebbe suggerito cose che non abbiamo fatto in tempo a condividere. Per noi due questa giornata era sì dedicata alle vittime ed ai loro familiari, a Radiokreattiva, a Libera, ai familiari di tutte le vittime di mafia, ma era soprattutto una “nostra” giornata che vivevamo come un evento familiare e abituale. Adesso chiamerò Tilde Montinaro, suo marito, i suoi figli e parleremo dei nostri cari che tanto ci mancano e parleremo anche di Stefano. In questo giorno Lui si occupava del loro dolore e lo faceva senza retorica, senza apparire, senza alcuna speculazione mediatica. Lo facevamo insieme assolvendo da compagni di lotta ad un compito che apparteneva peró alla nostra essenza umana”.
Stamattina c’è stata la commemorazione, il vicesindaco di Bari, Vincenzo Brandi, ha partecipato alla cerimonia nel giardino Peppino Impastato, a Catino, dove è stata deposta una corona vicino a “L’albero Falcone”. A seguire, si è svolta la manifestazione “Palermo chiama Puglia” organizzata dal Miur in collaborazione con l’associazione Giovanni Falcone di Catino e il Comune di Bari, nel corso della quale si sono alternate testimonianze e performance degli studenti delle scuole che hanno aderito alla manifestazione nel segno della legalità.
“L’impegno contro tutte le mafie è un dovere quotidiano – ha spiegato Vincenzo Brandi, durante la deposizione della corona – essere qui oggi, testimoniare ai bambini una storia di legalità, impegno civile e amore per il nostro Paese, quale è quella di Giovanni Falcone, non significa solo commemorare la scomparsa di cinque servitori dello Stato morti per mano mafiosa. Dopo 25 anni sentiamo ancora di più il dovere di ricordare l’esempio di Falcone con il nostro lavoro quotidiano”.