Per anni simbolo, insieme a Paolo Borsellino, della lotta contro la mafia con un pool di magistrati le cui lunghe indagini su Cosa Nostra portarono nel 1986 al maxiprocesso. Tra i boss implicati e che vogliono mettere a tacere i magistrati, Totò Riina, ma anche Giovanni Brusca, Matteo Messina Denaro.
Il 23 maggio del 1992, Giovanni Falcone, 53 anni, era di ritorno da Roma insieme alla moglie (e collega) Francesca Morvillo e alla scorta – Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Erano le 17:58, l’auto della scorta e quella del giudice Falcone stavano per entrare in una galleria dell’autostrada A29, nei pressi di Capaci, quando Giovanni Brusca azionò l’esplosivo mettendo fine alla loro vita.