Non bastava la sporcizia tra le tombe, usate in più occasioni come bagni pubblici, senza alcun tipo di controllo da parte del personale. Nuovo problema adesso per il cimitero di Bari. Dove da giorni non funziona il servizio navetta, fondamentale per permettere ai disabili, alle donne in attesa, agli anziani di poter raggiungere le tombe dei loro cari in sicurezza.
Il bus navetta, acquistato usato dal Comune al costo di 7500 euro (fu messo in vendita dall’Amtab e rientrava in uno stock di mezzi che poi sono stati messi all’asta a 500 euro) a poco meno di un anno dalla sua attivazione già non funziona più. La pedana per i disabili si sarebbe bloccata e il mezzo quindi non può circolare con la pedana all’esterno.
“Hanno tolto di nuovo il minibus al cimitero – si lamenta un lettore di Borderline24 – gli addetti dicono che si è guastato, altri che non ci sono fondi per aggiustarlo”. La realtà è che si sta parlando di un servizio essenziale, ma fermo.
Sulla questione interviene il consigliere comunale Michele Caradonna, da sempre molto vicino alle problematiche del cimitero.
“Dopo anni di attesa per la riattivazione del servizio e a seguito dei miei continui solleciti – spiega – finalmente a maggio 2016, all’interno della necropoli barese, ripartiva il bus navetta. Ma sin dall’inizio, ho avuto qualche perplessità sulle effettive condizioni del mezzo, nonostante il costo così alto pagato dall’amministrazione comunale per un automezzo usato e con 10 anni di vita. Dispiace constatare l’assenza come sempre di interventi alternativi pronti a scongiurare l’interruzione dei servizi. Certo la necropoli forse non è stato luogo interessato dalla vetrina internazionale del G7, ma è luogo dove cittadini baresi necessitano di un servizio utile quale è quello del servizio navetta per disabili e anziani o per chiunque anche momentaneamente ha difficoltà nella deambulazione. Si può ampiamente discutere – conclude – di come vada offerto questo servizio, se con bus, con auto elettrica, o altro mezzo, ma certamente è necessario garantirlo al fine di rendere accessibile la necropoli, come mi auguro ogni altro angolo del nostro territorio”.