Nata a Bagnara Calabra con il nome di Domenica Berté, sorella maggiore di Loredana con la quale ha sempre avuto un rapporto travagliato, Mia Martini, una delle voci più potenti e originali italiane, si toglie la vita il 12 maggio del 1995. La lunga carriera dell’artista italiana cominciò nel 1963, tuttavia la fortuna non sempre ha accompagnato il suo percorso. Mia Martini che cantava i temi più difficili e intoccabili, la violenza sulle donne, l’omosessualità, il rapporto difficile fra padri e figli e che nel corso degli anni è ancora ricordata per successi quali Piccolo Uomo, Minuetto, Gli uomini non cambiano, Almeno tu nell’Universo, La nevicata del ’56.
Per premiare la sua professionalità, durante il Festival di Sanremo del 1982 dove si presentò con “E non finisce mica il cielo“, la giuria dei giornalisti accreditati istituì il premio della critica, un riconoscimento che da quell’anno fu assegnato ad ogni Festival sanremese e conosciuto come il “premio Mia Martini”. Tuttavia il suo nome fu spesso accompagnato dalla pericolosa credenza che la cantante portasse sfortuna, una macchia nella carriera e nell’anima che la segnò per sempre, fino al giorno in cui scelse di togliersi la vita.