Ergastolo. La strage di Palagiano del 17 marzo 2014, nella quale fu ucciso il piccolo Domenico Petruzzelli, di soli due anni e mezzo, ha un colpevole, per la Corte d’Assise di Taranto: si tratta del capo della mala locale, ritenuto il mandante del triplice omicidio della Statale 106, che vide assassinati, crivellati di colpi, anche Carla Maria Fornari, la madre del piccolo Dodò, e il compagno di lei, Cosimo Orlando, che teneva in braccio il bambino.
Erano tutti a bordo della Matiz rossa, trovata dai carabinieri a bordo strada, quella notte. All’interno c’erano anche i due fratellini del piccolo, seduti sul sedile posteriore dell’utilitaria e scampati per puro caso alla furia omicida degli assassini. Di quella strage mancano ancora, però, i nomi di chi ha sparato.
Il movente sarebbe legato, come sostenuto dalla procura, a contrasti personali tra il presunto capo clan e Orlando, quella sera riaccompagnato in carcere, dovuti a dissidi, vecchie acredini e questioni riconducibili anche alla pregressa relazione tra il mandante e Carla Maria Fornari.
La Corte ha condannato anche Giuseppe Ruffano a quattro anni di reclusione, per il furto dell’auto, che sarebbe stata usata come mezzo di copertura quella notte, e a due anni, con pena sospesa, Antonio Valente e Antonio Daraio, accusati di favoreggiamento personale.
Alla vigilia del processo di secondo grado la Corte di Assise d’Appello ha dichiarato il non luogo a procedere per estinzione del reato per morte del reo.