Quattro ore e venti minuti per percorrere in treno la tratta Bari – Rimini. Con inevitabili disagi per i passeggeri. A raccontare quanto accaduto Corrado Petrocelli, ex rettore dell’Università Aldo Moro e attuale rettore dell’Ateneo di San Marino.
“Sono due anni e mezzo che ogni settimana viaggio sulla tratta Bari-Rimini e ne ho viste tante, troppe. E lo dico chiaramente: tutta la mia solidarietà al personale viaggiante che si adopera come può, sempre più impotente e desolato”. Comincia così il lungo post su Facebook nel quale Petrocelli riassume cosa hanno passato le centinaia di passeggeri che il primo maggio si sono trovati a bordo di treni sulla tratta Bari Rimini.
Si parte da Bari alle 14 e 30. A Foggia arriva la notizia del guasto sui binari che comporterà una sosta di 100 minuti. “Quando siamo partiti da Bari la situazione era ben nota – racconta il rettore – perché non dirlo? I minuti naturalmente diventano 120, poi 140, poi 180. Finalmente ci muoviamo, ma lentamente e ci fermeremo ancora più volte. Nel frattempo durante la sosta a Foggia l’altoparlante gracchia qualcosa tipo “ci si può recare al bar”. Alle 20 circa, insieme a qualche altro compagno di sventura, mi reco nella carrozza pomposamente detta “ristoro” per scoprire che non c’è assolutamente nulla né da bere né da mangiare: solo qualche bicchiere di acqua (sì, ho detto bicchiere) da centellinare, perché tutto è stato distribuito a Foggia (alle 16,30-17). Non si potrà acquistare nulla durante il percorso perché le soste per il ritardo saranno brevi, forse ci sarà un rifornimento a Termoli. Ma a Termoli nulla; beh, ci viene detto, allora sarà a Pescara: a Pescara nulla. Ad Ancona viene distribuito un “cestino” (sic) con un piccolo succo in cartone, una bottiglietta di acqua e dei biscotti al cacao”.
Il convoglio arriva a Rimini con 260 minuti di ritardo.
“Ora un guasto può capitare e un ritardo anche – continua Petrocelli – ma perché non si riesce a fronteggiare in modo più efficiente? E soprattutto perché noi della tratta Adriatica dobbiamo viaggiare in carrozze malandate, fatiscenti, in cui o devi rischiare una paresi per il getto di aria fredda oppure una sauna con quello bollente? In cui le porte non funzionano e spesso anche i bagni non sono agibili? Gli annunci non sempre si percepiscono? Avevano con grande battage pubblicitario inaugurato un’unica corsa di un Frecciarossa per Milano: l’hanno soppressa, questa volta nel silenzio generale. Ma da Napoli ormai Roma si raggiunge in un’ora e da lì qualunque posto con treni iperveloci, nuovi, comodi, confortevoli, con mille attenzioni e servizi”.
Ed infine l’appello: “Presidente Emiliano, sindaco Decaro: la Puglia e Bari hanno diritto a collegamenti decenti, niente di più che nel resto d’Italia? Saremo anche meta di fiction, film, matrimoni di vip e locali di Briatore, ma così non andiamo da nessuna parte”.