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Bari, laboratori di teatro e sartoria, spazi per migranti e padri separati: inaugurata la Casa delle Culture al San Paolo

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 20:10

Inaugurata questa mattina in via Barisano da Trani 15, nel quartiere San Paolo, la “Casa delle Culture”, il centro polifunzionale di accoglienza, orientamento, dialogo interculturale e valorizzazione delle competenze aperto a tutti i cittadini, italiani e stranieri, del territorio di Bari.

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La struttura si estende su tre livelli per oltre 2.500 metri quadrati, è composta da un auditorium da 106 posti dotato di palco e attrezzature per la realizzazione di eventi e spettacoli, una sala conferenza da 96 posti, un laboratorio informatico, una cucina e una sala mensa, una segreteria, un laboratorio per l’autocostruzione e la falegnameria, spazi per la sartoria sociale, una sala lettura, una lavanderia, bagni e 16 camere per l’accoglienza, oltre che ampi spazi aperti che saranno utilizzati per esposizioni e momenti di condivisione.

Alcuni spazi adiacenti alla struttura, inoltre, sono stati riservati a una nascente cooperativa di padri separati in situazione di forte disagio socio-economico, che svolgeranno azioni di custodia della struttura e si occuperanno dell’avvio dei laboratori di ciclofficina, edilizia, e restauro. Nel centro, infatti, saranno attivati numerosi laboratori pre-professionalizzanti finalizzati a consentire ai cittadini di potenziare le proprie abilità e competenze per l’avvio di un percorso professionale individuale e per la costituzione di nuove start-up di impresa. Tra i laboratori già programmati, vi sono quelli di sartoria, di auto-costruzione, rigenerazione di pc, nel settore della ristorazione, della coltivazione, di lavanderia sociale, della restaurazione e piccole manutenzioni, marketing digitale, ciclofficina e corsi di alfabetizzazione della lingua italiana.

In uno spazio si svolgeranno anche dei laboratori espressivi: corsi di avvicinamento al teatro, formazione, produzione video, percussioni e danze afro-brasiliane, cucina etnica, yoga della risata, narrazione autobiografica e scrittura creativa, informatica, fotografia, danze popolari e canti tradizionali, progettazione dell’identità visiva del progetto e della struttura, educazione ambientale e su temi inerenti la multiculturalità, l’integrazione e le attività sportive.

“Oggi abbiamo consegnato alla città un altro luogo comunitario, una struttura unica nel suo genere, in grado di offrire ai cittadini baresi, italiani e migranti, servizi e opportunità di integrazione, occasioni di convivialità e di scambio – ha dichiarato l’assessore Francesca Bottalico – in un quartiere periferico, fortemente bisognoso come il San Paolo. Soprattutto ci auguriamo, questa struttura rappresenti un presidio per accogliere, orientare ed educare al dialogo, alla solidarietà, alla reciprocità dove cittadini italiani e migranti, adulti e minori, potranno incontrarsi per fare insieme esperienze significative.

“Una delle prime attività – ha concluso il presidente della cooperativa C.A.P.S. Marcello Signorile – sarà uscire dal centro per andare nelle piazze del quartiere e chiedere ai residenti del San Paolo cosa si aspettano e cosa vogliono si realizzi nella struttura. Cambieremo spesso veste, colori e arredamento del centro proprio per le sue caratteristiche multifunzionali che possono consentire di trasformarlo a seconda delle esigenze dei cittadini. A partire da oggi sono aperte diverse le iscrizioni ai laboratori già in programma”.

Saranno accolti temporaneamente 25 migranti, in procinto di completare il loro percorso scolastico e di inserimento socio-lavorativo, e offerti servizi specializzati, quali lo sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale per migranti, che lavoreranno in rete con l’ufficio Migrazione del Comune di Bari, lo Sportello Antidiscriminazione e i servizi territoriali.

Al taglio del nastro hanno partecipato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il presidente del municipio III Massimiliano Spizzico, i rappresentanti dell’A.T.S. che si occuperà della gestione – consorzio Elpendù, cooperativa sociale C.A.P.S. e associazioni Abusuan e Gruppo Lavoro Rifugiati -, e i rappresentati di circa cento realtà territoriali che hanno aderito alla rete proponendo diverse attività da portare avanti nel centro. Presenti anche alcuni studenti della media Ungaretti che si sono esibiti con brani musicali etnici e della scuola Milani che hanno allestito un banchetto per l’illustrazione dell’esperienza delle cooperative scolastiche per l’adozione di piccoli villaggi africani, oltre ad alcuni artisti del gruppo Educhiamoci alla Pace e dei progetti interculturali dell’Università di Bari che hanno animato gli spazi durante il buffet multietnico.

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