Non si spengono le polemiche sui 20 euro chiesti per poter partecipare alla selezione attivata dalla Multiservizi, da oggi al 28 maggio, per muratori, idraulici, pittori, fabbri, elettricisti, giardinieri, falegnami e custodi. Come si legge nel bando “Per la partecipazione alla selezione, prima dell’inoltro della domanda, i candidati dovranno effettuare un versamento di un importo pari a 20 euro a tutolo di contributo alle spese di gestione dell’iter selettivo”.
Il caso, raccontato da Borderline24 la scorsa settimana, sta alimentando polemiche politiche. “Il sindaco di Bari, da bravo uomo di sinistra, si appresta a festeggiare nel peggiore dei modi la festa del primo maggio: in una città dove la disoccupazione giovanile sfiora il 50%, dove il precariato sta prendendo il sopravvento e dove i giovani laureati emigrano al nord o all’estero per trovare un impiego adeguato, Antonio Decaro affida la selezione del personale da impiegare presso la partecipata del Comune “Multiservizi” ad un’agenzia interinale, che chiede, ad ogni candidato, per l’iscrizione nella banca dati da cui verranno selezionati, di versare la quota di 20 euro come contributo spese di gestione dell’Iter selettivo (a cui aggiungere anche le spese del bonifico bancario) senza peraltro specificare i requisiti e le modalità con cui verranno selezionati gli aspiranti lavoratori”, attaccano il consigliere regionale Domenico Damascelli di Forza Italia e Maria Giovanna Depalma dell’associazione “Faro di Civiltà”.
“È a dir poco inopportuno – aggiungono – chiedere a dei cittadini, in maggioranza disoccupati, la somma di 20 euro soltanto per poter inoltrare una domanda di partecipazione alla selezione per la Multiservizi. Contro ogni etica del lavoro e di buonsenso, beffando nuovamente i baresi disoccupati, il sindaco deve dare spiegazioni su questa ennesima “trovata” anzi, dovrebbe rimborsare coloro che hanno già pagato. A meno che -concludono Damascelli e Depalma – non sia l’ennesimo modo di prendere in giro i cittadini, oltretutto senza smentire la consolidata prassi a Bari degli inganni elettorali”.