Era il 1994 quando Imola si apprestava ad accogliere la terza gara del campionato mondiale di Formula 1. Il Gran Premio di San Marino, che si sarebbe svolto il 1° maggio, fu da subito segnato da contorni funesti. Il venerdì precedente la gara l’Autodromo fu la scena del primo incidente durante le prove, quello che vide come protagonista il giovane Barrichello che, nonostante lo spaventoso testacoda e il successivo volo della sua auto che finì contro le reti protettive, uscì dall’incidente vivo, seppur con fratture, amnesia e ferite.
Non fu così fortunato Ratzenberger il giorno successivo, il 30 aprile, quando impattò ad una velocità di 306 km/h contro un muro della pista perdendo coscienza a causa della frattura subita alla base del cranio. Inutili furono i soccorsi, morì subito dopo il trasporto in ospedale.
Le tragedie, tuttavia, non si conclusero quel 30 aprile. In molti hanno un personale ricordo di quel mondiale soprattutto per quanto accadde il 1° maggio, per quell’incidente che fece calare il silenzio in tutte le case lasciando sgomenti gli spettatori che erano davanti alla tv per seguire il Gran Premio.
Erano le 14:17 del 1° maggio 1994 e Ayrton Senna era al settimo giro di gara. Si apprestava a raggiungere la curva del Tamburello quando d’un tratto la sua auto impattò violentemente contro il muro. Le immagini della gara mostrano ancora, all’interno dell’abitacolo di un’auto distrutta, pochi movimenti della testa del pilota che poi si fermarono. Immediati furono i soccorsi con un primo tentativo di rianimazione e tracheotomia d’urgenza in pista, poi il trasporto in ospedale. Qualche ora più tardi, però, l’annuncio: Senna morì quel 1° maggio 1994 alle ore 18:40 a soli 34 anni.