Neanche una poltrona è rimasta vuota al teatro Petruzzelli nella seconda mattinata di Bif&st. Centinaia di spettatori hanno affollato il teatro più famoso di Bari per incontrare dal vivo Alessandro Gassmann, attore, regista e figlio del compianto Vittorio, alla cui memoria è dedicata questa edizione del festival.
“Sono a Bari per rendere omaggio a mio padre – esordisce l’attore romano – e per trarre energia positiva”. Gassmann, infatti, sta per iniziare le riprese del suo secondo film (nel cast, Amanda Lear e Rocco Papaleo). “Il mio primo film, “Razzabastarda” fu premiato proprio qui, al Bif&st, per cui credo sia di buon auspicio tornare prima di mettersi al lavoro”.
Con grande naturalezza e simpatia, Gassmann ha ricordato il rapporto con il padre Vittorio, accanto al quale ha esordito – giovanissimo – in teatro. “La più grande lezione che mi ha trasmesso? – commenta – affrontare tutte le difficoltà di petto, senza cercare scorciatoie”. “Mio padre sapeva che significa partire da zero, scegliere il percorso più faticoso – aggiunge – che ti dà molta più soddisfazione quando hai successo”.
Molto caloroso il pubblico, che è più volte intervenuto con applausi spontanei. Affezionati sia al ricordo di Vittorio, che ai progetti di Alessandro, i baresi hanno dedicato all’attore domande, poesie e impressioni sulle sue performance artistiche.
“E pensare che non volevo fare neanche l’attore! – scherza Gassmann – io volevo fare l’ingegnere agrario, ma poi mio padre mi ha portato in teatro e non ho più smesso”. “Ora ho 52 anni e mio figlio deve fare gli esami di maturità – conclude – e ho capito che genitori e figli non devono essere amici, anzi si devono stare un po’ sulle palle”.