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Bari, dalle cannucce alla pasta: i futuri architetti del Politecnico sperimentano nuovi materiali di “costruzione”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 19:40
vincitore 2016

Cosa c’entrano le cannucce e la pasta in un corso di laurea in Architettura? Alla domanda risponde il Politecnico di Bari, i cui studenti saranno chiamati – anche quest’anno – a valutare sperimentalmente la capacità di resistenza di un manufatto, progettato e realizzato in scala, con un materiale estremamente fragile.

Un’innovativa attività di formazione per gli studenti del corso del Laboratorio 2A di Costruzione dell’Architettura, afferente al Dipartimento di Scienze di Ingegneria e Architettura (DICAR), che potranno partecipare al concorso “Spaghetti Bridge Competition”. La materia prima utilizzata dai partecipanti per la realizzazione dei modelli in competizione sarà la comune pasta da cucina di vario tipo. Nella fase esecutiva, le loro idee dovranno tener conto delle problematiche e delle regole della progettazione di uno spazio architettonico. Nell’edizione 2016 furono utilizzate delle comuni cannucce in plastica da bibita.

Dopo la prima consegna, il 16 maggio, i gruppi partecipanti presenteranno le proprie idee con una serie di poster che rimarranno esposti per una settimana nella hall dell’aula magna di Architettura “Domus Sapientiae”, al campus universitario. In ogni poster dovranno essere indicate le caratteristiche generali della soluzione tipologica adottata e la verifica delle condizioni al contorno richieste dal cliente (in questo caso indicate nel concorso).

Dopo questa fase, gli studenti realizzeranno un plastico che riprodurrà il progetto architettonico esposto nel poster. Il 7 giugno il modello in scala ridotta verrà consegnato ed esposto insieme ai poster. Infine, si procederà, in un incontro pubblico, il 15 giugno, alla realizzazione di prove di carico distruttive di ciascun modello strutturale in scala ridotta.

La struttura prescelta sarà quella che verificherà tutte le condizioni imposte nel concorso e che, durante la fase di prova nel Laboratorio “Michele Salvati” del Dicar, otterrà il rapporto più elevato tra carico applicato e proprio peso. In tal modo si verificherà la idoneità tipologica della soluzione adottata e la componente di sostenibilità ambientale della struttura, che con minore quantità di materiale è in grado di sopportare carichi più elevati.

L’iniziativa è curata e coordinata dalla docente Dora Foti del Poliba, con la supervisione del visiting professor, Salvador Ivorra dell’Universidad de Alicante (Spagna).

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