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Tendinite della zampa d’oca

Pubblicato da: Dott.ssa Elena Maccagnan | Mer, 22 Marzo 2023 - 19:37
tendinite zampa d'oca

Per tendinite della zampa d’oca si intende una infiammazione di alcune strutture che si trovano nella regione interna del ginocchio: si tratta di 3 tendini: semitendinoso, sartorio e gracile, che si uniscono sulla parte interna della tibia assumendo l’aspetto della zampa palmata dell’oca, da qui il curioso nome di “ZAMPA D’OCA”.

Questo disturbo si manifesta con un dolore urente, una sensazione di bruciore, nella regione interna del ginocchio. Può essere presente anche a riposo e durante la notte, ma tende ad acutizzarsi durante l’attività fisica rendendola a volte impraticabile e costringendo lo sportivo a fermarsi.

Il dolore può comparire anche alla palpazione della zona interessata.

I fattori che tendono a predisporre allo sviluppo di questa tendinite sono:

  • sesso femminile
  • sovrappeso
  • deformità dell’articolazione del ginocchio, in particolare il ginocchio valgo
  • gonartrosi
  • sovraccarico (eccessivo sforzo in una muscolatura non preparata)
  • traumi di lieve entità ma ripetuti nel tempo

I tendini della zampa d’oca infatti sono le porzioni terminali di tre muscoli (semitendinoso, gracile, sartorio) responsabili del movimento di intrarotazione e flessione del ginocchio.

La diagnosi di tendinite della zampa d’oca è generalmente esclusivamente clinica. In alcuni casi il medico può richiedere un esame ecografico che potrà evidenziare un edema e un versamento nella sede della lesione. Nel caso in cui siano necessari ulteriori approfondimenti potrà richiedere una risonanza magnetica con lo scopo di effettuare con maggior accuratezza una diagnosi differenziale.

Questo disturbo non è particolarmente grave e generalmente ha un’ottima risposta al trattamento antalgico e fisioterapico; è però fondamentale non sottovalutare il problema già dai primi sintomi al fine di poter agire in modo mirato ed evitare la cronicizzazione.

La prima cosa da fare è il RIPOSO e l’astensione dall’attività che ha scatenato il disturbo. Il paziente può inoltre applicare ghiaccio locale nella regione interessata per almeno 10 minuti più volte al giorno.

Gi anti-infiammatori possono essere utili nella risoluzione del dolore: possono essere assunti per bocca o possono essere veicolati mediante terapie fisiche come ad esempio la IONOFORESI.

Anche il laser risulta essere molto efficace nella risoluzione del quadro infiammatorio e doloroso.

E’ molto importante che i pazienti si sottopongano ad alcune sedute di fisioterapia incentrate soprattutto sull’allungamento muscolare e sul rinforzo muscolare in allungamento, cercando di mantenere le strutture il più elastiche possibile. In tal modo queste strutture potranno rispondere in maniera adeguata al carico di lavoro senza sovraccaricare l’articolazione stessa o le articolazioni a monte e a valle.

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