Dopo la Sicilia, la Puglia è la regione di Europa dove più alto è il rischio di povertà ed esclusione sociale. E’ questa la fotografia scattata dall’Eurostat analizzando tre parametri economici e sociali diversi. Le aree dove il pericolo è maggiore sono, nell’ordine, Sicilia, Puglia, Andalusia, a seguire Atene, Galizia e Catalogna.
L’analisi si basa su dati del 2015, restando solamente in Italia ecco cosa si legge nel rapporto: “L’indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale – viene spiegato – è dato dalla quota di individui che vivono in famiglie a rischio di povertà relativa o in condizioni di grave deprivazione materiale o a intensità di lavoro molto bassa. Nel 2015 si stima siano a rischio di povertà o esclusione sociale il 15,4% delle persone residenti in Emilia-Romagna, in linea con il dato relativo al complesso delle regioni del Nord-Est, ma ben al di sotto del valore registrato in Italia, dove l’indicatore di rischio di povertà o esclusione sociale raggiunge il 28,7%. L’indicatore è in flessione per il secondo anno consecutivo, dopo aver raggiunto il suo valore massimo di 17,8% nel 2013. Ma nel 2015 è presente ancora un gap di oltre 2 punti percentuali in più rispetto al 2008, da imputarsi principalmente all’aumento della quota di individui in condizione di grave deprivazione materiale rispetto al periodo pre-crisi. Nonostante ciò, l’Emilia-Romagna è fra le regioni italiane che fa registrare i più bassi valori dell’indicatore, dopo la provincia autonoma di Bolzano (13,7%) e il Friuli-Venezia Giulia (14,5%), a conferma di un primato che il perdurare della crisi economica a livello nazionale è riuscito solo in minima parte a scalfire. La regione che fa registrare i valori più elevati è ancora la Sicilia (55,4%)”, a seguire la Puglia con circa il 48,5%.
La Regione Puglia ha provato a contrastare questo rischio introducendo, ad esempio, il Reddito di dignità (Red), ma gli effetti positivi ancora non si vedono.