Dal 2013 la centrale Enel nella zona industriale di Bari è stata dismessa. Da qui la decisione dell’azienda fornitrice di energia elettrica, in accordo con Comune e Regione, di darle una nuova vita, promuovendo un concorso di progettazione che è stato presentato oggi da Giuseppe Molina, responsabile generazione Termoelettrica Italia di Enel, con la partecipazione di Carla Tedesco, assessore all’Urbanistica e Politiche del Comune di Bari, Anna Maria Curcuruto, assessore alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica della Regione Puglia, Domenico Laforgia, responsabile Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia, Eugenio Di Sciascio, rettore del Politecnico di Bari, Domenico Favuzzi, presidente di Confindustria Puglia.
La storia della centrale
La Centrale di Bari si trova a ovest della città, all’interno nell’area industriale. Fu realizzata alla fine degli anni ’50 dalla SGPE (Società Generale Pugliese di Elettricità) per la produzione di energia elettrica di base, con investimenti della Cassa del Mezzogiorno.
È stata l’unica centrale Enel rimasta sempre in esercizio durante il black out nazionale del 28 settembre 2003: per l’impianto, in servizio con un solo gruppo, fu possibile evitare il blocco e fu utilizzato per alimentare progressivamente le centrali fuori servizio, accompagnando il rientro in produzione e la riaccensione della rete elettrica. Negli anni più recenti la produzione ha registrato un calo progressivo, fino al 2013, anno in cui Enel ha inviato al Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare il piano di dismissione.
Il concorso
L’azienda ha lanciato quindi “Futur-e”, un programma per riqualificare, insieme alle comunità locali, i siti delle centrali termoelettriche che hanno concluso o stanno per concludere il loro ruolo nel sistema energetico nazionale. Si partirà dal 3 aprile con la pubblicazione del concorso sul sito www.futur-e.enel.it per raccogliere le manifestazioni di interesse per l’area. Accertato il possesso dei requisiti previsti, si aprirà la seconda fase della procedura, che prevede l’invio di proposte progettuali per la riqualificazione con all’interno le offerte vincolanti per l’acquisizione del sito. La valutazione delle proposte sarà affidata ad una commissione tecnica formata da rappresentanti di Comune e Regione, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano ed Enel, che verificherà l’idoneità delle soluzioni presentate, con particolare attenzione alle esigenze della comunità locale. L’auspicio è che entro massimo due anni, la centrale possa rivivere.
“La riqualificazione del sito della centrale Enel – ha dichiarato Carla Tedesco – è un’operazione molto rilevante per l’assetto urbanistico della Bari che avverrà in virtù della sua localizzazione in un’area, il quartiere Stanic, che rappresenta una cerniera strategica per la ricucitura del settore nord ovest della città, in quanto connette i margini del quartiere Libertà al San Paolo. Si tratta della sfida urbanistica più impegnativa per la Bari del futuro. Nelle interlocuzioni con Enel abbiamo fornito alcune indicazioni che sono proprio volte a fare di questa operazione un’importante occasione per il riuso e la rifunzionalizzazione in chiave innovativa e sostenibile di un’area dismessa, rispondendo allo stesso tempo alle esigenze degli abitanti del quartiere”