Agronomi e psicologi insieme, per dare vita a una nuova terapia del verde, basata sull’agricoltura, il giardinaggio e la riscoperta delle aree verdi del territorio. Ecco cosa c’è dietro alla decorazioni in lana che sono spuntate stamattina sugli alberi di piazza Cesare Battisti. L’iniziativa, realizzata dalla cooperativa sociale Tracceverdi insieme alla sezione regionale della Confederazione italiana agricoltori, è un modo per parlare a tutta la città del progetto “Un parco da vivere”, nato nell’area protetta di Lama Balice, a pochi chilometri da Bari.
All’ingresso di Lama Balice c’è villa Framarino, dove quasi ogni giorno circa cento ragazzi con disabilità o disagi sociali, provenienti dai centri diurni dell’area metropolitana di Bari, si riuniscono per dare nuova vita alle aree abbandonate della zona. Qui, affiancati da psicologi e agronomi, seguono un percorso di terapia basata proprio sul rapporto con la terra: a rinascere, quindi, non sono solo i giardini e gli orti dell’area di Bari, ma anche i suoi cittadini più fragili. All’interno del parco della villa, cinque giardini provvedono ad avvicinare i pazienti a questa “terapia del verde”: si tratta del “labirinto sensoriale”, de “la stanza dei colori”, degli orti, del percorso di “barefooting” e del giardino delle farfalle. Ogni percorso è stato studiato dalla cooperativa, in cui psicologi, agronomi e educatori collaborano da cinque anni per far convergere le loro discipline in nuove soluzioni terapeutiche. “Per noi – spiega Francesco Pasculli, responsabile della comunicazione del progetto – agronomi e psicologi hanno la stessa utilità terapeutica”.
Per tutte le iniziative della cooperativa e per seguire gli appuntamenti futuri, vi invitiamo a consultare il sito www.unparcodavivere.it.