“Non sapevo come fare”: così si è giustificata la 23enne di Castellana Grotte fermata dalla polizia di Monopoli con l’accusa di aver ucciso la figlia appena nata, abbandonandola su una spiaggia di Monopoli subito dopo il parto.
Attualmente detenuta nel carcere di Trani, è stata sottoposta a fermo perché gli inquirenti barese temevano che potesse lasciare l’Italia a breve.
Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Giuseppe Dentamaro, la 23enne è stata sentita prima come persona informata sui fatti e in quella circostanza avrebbe reso dichiarazioni confessorie. Avrebbe cioè ammesso di aver abbandonato la bambina sulla spiaggia dopo averla data alla luce, dando poche confuse spiegazioni del gesto. Nonostante la confessione, sarà l’esame del dna ad attribuire con certezza alla ragazza la maternità della neonata. Le indagini inoltre proseguono per accertare eventuali altre responsabilità.
Era nata al termine della gravidanza e in piena salute la bambina, ribattezzata Chiaraluna, morta il 15 febbraio scorso dopo essere stata partorita e abbandonata su una spiaggia di Monopoli. Stando all’autopsia eseguita dal medico legale Francesco Introna, avrebbero contribuito alla morte della neonata il freddo e l’acqua di mare. Probabilmente la 23enne non era sola al momento dell’abbandono della neonata.