Nuova stretta sui farmaci: la giunta regionale guidata da Michele Emiliano ha deciso di avviare controlli anche sull’appropriatezza prescrittiva di sei categorie di medicinali per l’asma e per la bronco pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). “In Puglia se ne consumano troppi e se ne prescrivono troppi, anche da parte dei medici pediatri di libera scelta”, dicono dalla Regione.
I dati
I dati: in Italia la spesa lorda per mille assistiti/die della farmaceutica convenzionata nell’anno 2016 è stata di 31,67 euro, mentre in Puglia è stata di 40,09 euro, cioè il 26% in più. La spesa assoluta in Puglia per il 2016 invece è stata di 57 milioni di euro. Particolare attenzione sarà posta all’uso non appropriato degli antiasmatici inalatori per la cura dei sintomi delle infezioni acute delle alte vie respiratorie (ad esempio tosse o raffreddore) nei bambini.
I rischi e i risparmi
Nella gestione delle malattie croniche, come ad esempio l’asma, “è molto importante – chiariscono dalla Regione – che il paziente segua la terapia e venga controllato dal proprio medico. In caso contrario infatti le conseguenze sono non solo per il paziente (riacutizzazione della malattia con interventi farmacologici sempre più complessi) ma anche per la società (maggiori carichi per i servizi sanitari e maggior numero di ricoveri ospedalieri). I dati elaborati dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa hanno evidenziato in Puglia un elevato tasso di ospedalizzazione pediatrico (dai 2 ai 17 anni) per asma. La stima presunta dei risparmi che si possono conseguire in un anno, in termini di spesa farmaceutica convenzionata lorda, allineando la spesa per questi farmaci con la spesa media nazionale, prevede una cifra di circa 17 milioni di euro.