“BARI, CULTURA, LAVORO: SÌ CREA IL FUTURO”, è il titolo della iniziativa con Susanna Camusso, in programma a Bari il 29 marzo nel Teatro Abeliano, come declinazione barese del viaggio nei territori di Puglia. Sviluppo, lavoro, ambiente sono i temi della piattaforma elaborata dalla Cgil pugliese con le Camere del Lavoro e le categorie, contenuti in un documento che delinea un possibile modello di sviluppo della nostra terra, inseguendo e potenziando le vocazioni.
La Cgil di Bari ha scelto di sviluppare una riflessione sull’industria culturale, partendo da un’analisi che non è solo descrizione della crisi ma proposta concreta di sviluppo. E i dati parlano chiaro: la dotazione culturale dell’area metropolitana di Bari composta da 41 comuni e 1 milione e 260 mila abitanti, crea 24 mila occupati l’anno che però non consentono al sistema di essere competitivo sui mercati. E la debolezza, rivela lo studio fatto dal sociologo Leo Palmisano, è proprio la mancanza di sinergie tra i diversi soggetti dello spettacolo e della cultura che aggravata dalla riduzione di investimenti pubblici nel settore, provoca quel nanismo di imprese che produce lavoro nero, precarietà e mancanza di prospettiva di crescita.
La città metropolitana deve elaborare un piano strategico per le politiche culturali e far diventare questo settore volano dell’economia sostenibile, ribadisce Gigia Bucci, Segretario Generale Cgil Bari che insiste sulla necessità nonché urgenza di collegare il sistema produttivo culturale (che nell’area metropolitana di Bari genera 24.000 posti di lavoro ossia il 44,5% totale regionale di questo settore) con: turismo, commercio, artigianato, manifattura, industria, agricoltura. Per far questo la Cgil di Bari lancerà durante l’iniziativa, alla presenza del Segretario Generale Cgil Susanna Camusso, oltre che tra gli altri, del sindaco Decaro e del Governatore Emiliano, la proposta di costituzione di un osservatorio metropolitano delle politiche culturali.