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Dopo decenni di immobilismo, finalmente ecco 48 milioni per pulire i porti della Puglia

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 18:49

Quarantotto milioni per il dragaggio dei porti pugliesi, da Rodi a Gallipoli, passando per Bisceglie, Monopoli, Mola di Bari e tanti altri. La buona notizia arriva dalla delibera, approvata dalla giunta regionale, sullo schema di avviso pubblico per l’accesso alle risorse europee ad hoc, illustrata dall’assessore alle Infrastrutture ed alle Opere pubbliche, Giovanni Giannini.

L’avviso per la manifestazione di interesse a partecipare al bando successivo rivolto ai comuni (fra i quali Peschici, Vieste Manfredonia porto commerciale, Mola, Castro, Barletta Trani, Tricase), sarà valido fino al 30 aprile. Entro il 30 di maggio poi sarà pubblicato il successivo avviso pubblico con il quale si procederà a valutare le istanze progettuali e, di conseguenza, ammettere a finanziamento i vari interventi.

Dall’avviso pubblico sono esclusi comuni e città sedi di autorità portuali come Bari, Brindisi, Manfredonia porto industriale e Taranto: essendo competenza del demanio statale, questi porti possono infatti attingere ad altre forme di finanziamento.

Sottolineando che il dragaggio era atteso da decenni, Giannini ha detto che “stiamo scontando un ritardo le cui ricadute sociali ed economiche sono sotto gli occhi di tutti. Porti insabbiati, intere flotte pescherecce in crisi, turismo e diportismo al palo. Questa è un’operazione che guarda sia al turismo e alle sue attività collegate che all’economia, per esempio, di chi è impegnato nella pesca. Il dragaggio infatti renderà più fruibili i porti, più navigabili le acque interne dei porti facilitando sia l’entrata che l’uscita dai porti stessi alle barche da diporto e ai pescherecci”.

Giannini ha spiegato che i tempi di attuazione del progetto sono connessi alla capacità dei comuni di dotarsi dei piani regolatori prima e delle operazioni di caratterizzazione dei fondali dopo. “Certo, se si facessero contemporaneamente le due operazioni, sarebbe meglio. E’ comunque una sfida contro il tempo ma è anche un’occasione da non perdere per l’utilizzo dei fondi europei”. Il passo successivo sarà la realizzazione di opere a mare per la protezione dei porti per evitare il ripetersi dell’insabbiamento.

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