Nuovi criteri di accesso ai centri di accoglienza per i senzatetto. La giunta ha approvato ieri il regolamento, su proposta dell’assessore al Welfare Francesca Bottalico.
I centri notturni dovranno assicurare l’apertura per 12 ore al giorno e per tutta la settimana: all’interno dovranno essere garantiti prestazioni base relative al riposo e all’igiene personale, mentre i servizi di accoglienza minima a bassa soglia, dovranno restare aperti 24 ore su 24, sette giorni su sette e dovranno assicurare interventi di ospitalità notturna con possibilità di permanenza diurna essenzialmente rivolti a singoli individui e nuclei familiari.
Il disciplinare, che sarà sottoposto al vaglio del Consiglio comunale, individua anche gli utenti di questa tipologia di servizi in coloro che versano in situazione di povertà estrema o di grave difficoltà socio-economica e che non abbiano dipendenze patologiche, problematiche psichiatriche, infettive o patologie che richiedano delle cure sanitarie specifiche.
“Il disciplinare approvato oggi mira a individuare le modalità di accoglienza e di presa in carico dei soggetti più vulnerabili – commenta l’assessore al Welfare, Francesca Bottalico -. Nasce da un’esperienza innovativa grazie a un lavoro di riflessione, concertazione e condivisione con le realtà pubbliche e private impegnate sui temi della povertà estrema adulta, specialmente quelli legati all’emergenza abitativa e sociale. Sono soddisfatta perché si tratta di un ottimo lavoro collettivo realizzato in questi mesi dalla ripartizione con la Caritas, l’associazione InConTra, il P.I.S., il Caps, la Croce Rossa, l’associazione Help, i centri Andromeda e Sole Luna, a seguito della grande sinergia sperimentata durante il periodo dell’emergenza neve”.
La durata dell’intervento nei confronti del singolo non potrà superare i 90 giorni, salvo proroga per ulteriori 90 giorni su richiesta motivata dei servizi sociali, eventualmente da confermare per altrettanti giorni. In caso di assenza ingiustificata per due notti consecutive, l’ospite perderà il diritto a conservare il proprio posto letto, che verrà assegnato ad altri.
Il disciplinare prevede anche le modalità di comportamento in situazioni di emergenza e calamità previste dal piano comunale vigente di Protezione civile e il regolamento di convivenza interna alle strutture.