Circa 400 persone, quasi tutte vestite di nero come chiesto dagli organizzatori, hanno dato vita ad una fiaccolata per dire “no” alla pedofilia e allo sfruttamento dei bambini. Il serpentone umano silenzioso è partito dallo stadio San Nicola per raggiungere l’area dove alcuni bambini rom si sarebbero prostituiti, come mostrato da un servizio della trasmissione televisiva Le Iene.
La manifestazione è stata organizzata dal comitato provinciale Unicef Bari e dall’associazione di volontariato “Seconda Mamma”. Al corteo ha aderito anche la fondazione Tatarella ed è stata molto partecipata. Giovani, mamme, papà, soccorritori: erano diverse centinaia le persone che hanno voluto così mostrare che Bari non abbassa la testa. “Non possiamo più assistere né accettare che i bambini e le bambine siano usati e venduti”, hanno ripetuto Michele Corriero, presidente del Comitato Unicef Bari e Silvia Russo Frattasi, presidente Seconda Mamma. “Siamo davvero sconvolti per quello che abbiamo visto. Siamo sconvolti perché quegli orchi esistono e sono proprio accanto a noi”.
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“Le associazioni e i cittadini sono la forza di questa città – ha sottolineato il sindaco Antonio Decaro – grazie a tanti di loro e a alle loro segnalazioni le forze dell’ordine e i servizi sociali hanno avviato le indagini su quanto sarebbe accaduto in queste zone nei mesi scorsi. Come ormai è noto la polizia municipale e i servizi sociali già diverse settimane fa avevano preso minori e portati in comunità. Spero che però presto si possano colpire anche quegli orchi balordi che ogni giorno vengono in questa zona e approfittano di questi bambini”.