Benvenuti al decimo appuntamento con la nuova rubrica di attualità letteraria di Borderline24! La rubrica ha lo scopo di riscoprire libri classici e senza tempo, o romanzi ingiustamente trascurati, oppure ancora, nuove uscite particolarmente interessanti, sottolineandone le loro connessioni (più o meno visibili) con le news del giorno.
Una recente scoperta sul mondo animale riguarda i pipistrelli e la loro rinomata sete di sangue. La scoperta, fatta dal team di Enrico Bernard della Federal University of Pernambuco in Recife, ha individuato una specie di pipistrelli che, per combattere l’estinzione, ha cominciato a nutrirsi di sangue umano. La dieta dei cosiddetti pipistrelli dalle zampe pelose (hairy-legged) è generalmente composta dal solo sangue di uccelli, che contiene piú grassi di quello umano. Questi pipistrelli (in particolare i 70 esemplari esaminati dal Dr Bernard), invece, sembrano non disdegnare un pasto più dietetico e rientrano a pieno di diritto, almeno per quanto mi riguarda, nella categoria da incubo che sono i vampiri.
Negli ultimi anni i vampiri sono stati incredibilmente in voga, condividendo il rinnovato interesse del pubblico per il gotico con zombie e licantropi, ma anche ogni forma di non- morto, fantasma, goblin e mostro cannibale.
Registi come Tim Burton e Guillermo del Toro ci hanno fondato una carriera sopra, ma il genere affonda le sue radici molto piú indietro nel tempo, ovviamente. Nato nel XVIII il genere gotico, riscuote un enorme successo nel XIX, con capolavori assoluti come Il Frankenstein di Mary Shelley, i lavori di Edgar Allan Poe e il libro di oggi: Dracula di Bram Stoker.
Dracula è, non il primo, ma sicuramente il più influente vampiro della storia. Non si può, tuttavia, dire che però l’opera di Stoker non sia stata una personale ossessione per l’autore. Lo scrittore, infatti, ha speso 7 anni a fare ricerca sulle tradizioni e folklore della Transilvania e si è inspirato al lavoro di John Polidori, il quale aveva scritto un racconto intitolato Il vampiro nell’estate del 1816 spesa con i compagni scrittori Mary Shelley, suo marito Percy Bysshe Shelley e Lord Byron.
Le nobili origini di Dracula, di fatto e letterarie, lo rendono un capolavoro senza tempo, il parto di menti eccelse e dell’intenso fervore letterario dell’epoca. Interpretazioni e rivisitazione letterarie e cinematografiche successive non reggono il confronto con il romanzo epistolare di Stoker e con il fascino immortale del suo personaggio:
“Esistono creature particolari, chiamate vampiri. Qualcuno di noi ha prove della loro esistenza. Nonostante noi non abbiamo assoluta certezza riguardo alla nostra triste esperienza, gli insegnamenti e le testimonianze del passato sono prova sufficiente per persone con occhi ben aperti.”