“Se un ragazzo usa il selfie per delle cazzate la società deve intervenire, ma negli altri casi gli smartphone fanno parte dell’evoluzione della nostra società, un segno dei tempi”: così per il ds del Bari Sean Sogliano ha commentato l’attenzione per i social dei giocatori biancorossi. La riflessione dei dirigente è emersa domenica durante l’incontro con i media post debacle di Trapani: dai social, infatti, emergono le emozioni e gli stati d’animo dei giocatori. Sul web, infatti, si esprimono con maggiore libertà rispetto ai canoni delle conferenze stampa.
Sogliano, in un club che ha in ogni caso un regolamento interno, ha mostrato equilibrio e contezza di come cambiano i costumi, anche per i calciatori. Proibire i social sarebbe stato anacronistico e probabilmente sarebbe stato un segnale punitivo dagli sviluppi imprevedibili. I club, con il Bari in testa, rispetto all’uso dei social da parte dei propri tesserati potrebbero però fare qualcosa: educare e formare i calciatori per un uso responsabile del web. Questo percorso sarebbe utile non solo per gli sportivi, ma anche per altre categorie, dai politici in giù…