Per piede piatto si intende una deformità piuttosto comune caratterizzata da un appiattimento della volta plantare, con conseguente pressochè totale contatto della pianta del piede con il suolo. Questa deformità è molto spesso associata anche a valgismo del retropiede (inclinazione verso l’interno del calcagno), e a una deviazione dell’avampiede.
I genitori non devono spaventarsi se i loro piccolini hanno i piedini piatti poichè il piede piatto nel bambino rappresenta una condizione di normalità. La volta plantare si forma infatti durante la crescita, con un assestamento attorno ai 10 anni. In alcuni casi però la volta plantare non si forma e il piede rimane piatto anche dopo i 10 anni, è allora che si può parlare di piede piatto o più propiamente di piede valgo pronato.
Il piede piatto è fonte di grande preoccupazione per i genitori che spesso non sanno come comportarsi di fronte ad una grande disparità di opinioni e all’eventualità di una correzione, in alcuni casi anche chirurgica. Dunque cosa devono fare i genitori nel sospetto di un piede piatto?
Il mio consiglio è sempre quello di consultare il pediatra di fiducia il quale, se lo riterrà opportuno, prescriverà una visita specialistica. Va innanzitutto detto che non tutti i piedi piatti vanno trattati, sopattutto non tutti arrivano alla necessità di un approccio chirurgico. Spesso infatti l’approccio prima dell’adolescenza è di tipo conservativo, con l’uso di plantari e l’aiuto della fisioterapia, atti a correggere l’appoggio plantare, migliorandolo. Questo fino all’età della maturazione, dopo la quale la correzione non può più avvenire e potrebbe rendersi necessario un approccio chirurgico.
Nell’età evolutiva è molto importante stimolare la sensibilità dei piedini attraverso semplici esercizi che possono essere percepiti come giochi dal bambino. Far camminare i bambini a piedi nudi su superfici di diversa consistenza come la sabbia, superfici lisce, ruvide ecc, farli camminare sulle punte e sui talloni, far afferrare loro oggetti con i piedi, sono tutte attività semplici ma molto efficaci. Queste azioni infatti stimolano i propriocettori, recettori localizzati sotto la pianta del piede che funzionano come dei radar, inviando al cervello informazioni riguardanti la localizzazione del corpo nello spazio; questi esercizi inoltre aiutano a migliorare la conformazione della volta plantare.
E’ importante che i bambini pratichino attività sportiva, l’attività che piu’ li diverte, per poter loro consentire di crescere in armonia con il proprio corpo. I genitori dovrebbero inoltre evitare di far indossare ai fratelli minori le scarpine dei più grandi: è importante infatti che le scarpe siano personali, per consentire allla scarpa di adattarsi alla forma del piede del bimbo, e non al piede di adattarsi alla scarpa di qualcun’altro.
Ma veniamo alla paura più grande: l’intervento chirurgico! Quali sono i piedi da trattare chirurgicamente?
Vengono sottoposti ad intervento chirurgico solo quei bambini con forme di piattismo piu’ gravi che possono predisporre a deformità secondarie dolorose nell’età adulta (artrosi, alluce valgo ecc..). La scelta dell’inetrvento chirurgico dipende dalle caratteristiche del paziente. L’intervento chirurgico è generalmente mini-invasivo e viene effettuato in regime di day hospital.