Un mese fa, i titoli dei giornali internazionali riportavano la notizia che uno zoo giapponese aveva fatto uccidere 57 scimmie della specie macaca fuscata (o macaco giapponese) con iniezioni letali perché portatrici di un invasivo gene alieno.
Ora per quanto sorprendente, la notizia non è così allarmante come sembra. Con specie aliena, infatti, si intende semplicemente un’altra specie di macaco, il rhesus macaque, e la contaminazione genetica di un terzo delle scimmie dello zoo sarebbe avvenuta durante una banale fuga da una gabbia all’altra delle scimmie.
Il libro di oggi fa riferimento a circostanze ben piú bizzarre e particolari, ma sempre riguardanti la mescolanza di una specie con una aliena, molto invasiva. I figli dell’invasione é un romanzo scritto dall’autore inglese John Wyndham nel 1957 e rientra a pieno titolo nel filone della fantascienza classica.
Ambientato nella campagna rurale del Winshire, tra la notte del 26 e 27 di un imprecisato settembre, il libro comincia descrivendo un evento paranormale che arriva a turbare la tranquilla quotidianità degli abitanti dell’immaginario villaggio di Midwich. Tutte le strade che conducono al villaggio sono infatti bloccate da una forza impalpabile, una specie di scudo invisibile, e chiunque tenti di oltrepassarlo cade a terra svenuto.
Quando anche l’intervento dell’esercito si dimostra inutile, la barriera intorno a Midwich si estingue naturalmente lasciando spazio ad uno scenario ancora più bizzarro: le abitanti del paese di Midwich che sono rimaste sotto la barriera per quei due giorni sono, adesso, misteriosamente e collettivamente, incinte.
La causa del momentaneo isolamento del villaggio e delle gravidanze sospette viene presto imputata ad un misterioso oggetto argenteo non identificato avvisato sul terreno nei pressi del villaggio in quella stessa data. Il frutto delle gravidanze, una manciata di bambini nati da madri diverse ma incredibilmente simili, sembra essere una strana forma di invasione aliena.
Per scoprire come gli abitanti di Midwich hanno reagito alla contaminazione genetica avvenuta nel grembo delle loro donne non vi resta che leggere. Certo, sopprimere l’intera specie come hanno fatto gli scienziati odierni con i macachi sembra una scelta estrema ma, come ricorda il dal personaggio di Kirstie Alley nella trasposizione cinematografica del libro del 1960, ‘quando si è scartato l’impossibile, tutto ciò che resta, per quanto improbabile, può essere la soluzione.’