“I giovani oggi non conoscono cosa significhi la parola azzardo, credono che sia tutto lecito”. Commenta così il blitz della polizia nelle sale giochi di Palermo, Napoli e Bari, Attilio Simeone (fondazione Antiusura S. Nicola e SS. Medici).
Nel capoluogo – come raccontano gli investigatori – sono stati numerosi i minorenni che sono stati visti entrare e fare scommesse nelle sale giochi. “Purtroppo non mi meraviglia” prosegue Simeone. “In soli tre anni – dal 2012 al 2015 – il dipartimento dedito alla dipendenze da gioco d’azzardo della Asl di Bari, ha registrato un + 95 per cento di minori accompagnati dai loro genitori perché bisognosi di sostegno”. Un numero che fa paura.
“La pubblicità e i tanti input che questi ragazzi ricevono, non aiuta il nostro lavoro. Basti pensare che i testimonial di note agenzie di scommesse sono calciatori venerati dai giovani”. Secondo Simeone la guerra contro il gioco d’azzardo diventerà ancora più difficile se dovesse passare la bozza – accordo tra Stato e Regione sul “riordino del settore del gioco”.
L’accordo prevede che gli enti locali e le associazioni perdano ogni potere sulla gestione della regolamentazione delle sale gioco. “Sarebbe un grande errore togliere – a chi è sul territorio e conosce le problematiche – il potere di intervenire. Insieme siamo riusciti a vincere battaglie importanti (come la legge che prevede il divieto di autorizzazione di apertura delle sale da gioco entro 500 metri da luoghi sensibili). Una vittoria – questa come altre – che sarebbe annullata da una unica regolamentazione nazionale”.
“Proprio oggi pomeriggio – conclude Simeone – incontreremo Antonio Decaro in quanto presidente dell’Anci. Gli chiederemo di non firmare la bozza perché lui è prima di tutto il sindaco di Bari e non può perdere il potere di intervenire sul suo territorio su un tema tanto importante”.