Nella regione del governatore-candidato alla segreteria Michele Emiliano, la più giovane parlamentare del Partito democratico, Liliana Ventricelli, si schiera con il rivale Andrea Orlando, ministro della Giustizia “perché riuscirà a riposizionare il Pd sul binario giusto”.
“Ho deciso di sostenere la candidatura di Andrea Orlando – scrive la Ventricelli – nella consapevolezza della difficoltà che sottende questo impegno: una scelta complicata in Puglia ma sicuramente la più entusiasmante. A viso aperto ho aderito, nella terra di uno dei competitor a questo congresso e dei sostenitori di gran rilievo dell’ex premier, alla mozione che più rappresenta a mio parere il binario giusto su cui riposizionare il Partito Democratico”.
A sinistra anche il tema della sicurezza
“Occorre ridurre le distanze tra i democratici e all’interno del Paese – aggiunge la parlamentare – e credo che le capacità dimostrate dal ruolo di governo siano la garanzia che Orlando possa svolgere questa funzione attraverso l’ascolto e la concertazione con i corpi intermedi. Vincere tenendo insieme, avvicinando le persone e non dividendo alimentando le paure del nostro tempo. La sicurezza dei nostri territori non può più essere un tema appannaggio delle forze di destra ma va declinato secondo i valori del centrosinistra: puntare sull’accoglienza e sull’integrazione, sulla certezza della pena e sulla rieducazione”.
Il partito dei “nativi democratici”
“Molti continuano a guardare al Partito Democratico come somma di esperienze pregresse, ex di un progetto politico ormai esaurito; io voglio guardare soprattutto ai nativi democratici, a coloro che hanno scelto la tessera del nostro partito come primo approccio alla politica, e a coloro che potremmo ancora coinvolgere. A loro dobbiamo rivolgerci con attenzione coniugando le tante esperienze, intelligenze, competenze, recependo proposte e istanze che non hanno trovato soluzione adeguata nelle ricette di questi anni”.
No a un Pd comitato elettorale
“Sostengo la candidatura di Andrea Orlando anche per queste ragioni, perché auspico un partito aperto ma radicato, fatto di militanza reale che sia inclusivo e non sia un semplice comitato elettorale”.