Nel 2016 si è registrato un record delle esportazioni di prodotti agroalimentari pugliesi per un valore di 632 milioni di euro, con una crescita del 6%, superiore al dato medio nazionale. Nel dettaglio performance triple registra il settore del vino. E’ quanto emerge dai dati forniti stamattina dalla Cgil durante una conferenza stampa convocata sul tema della lotta al caporalato.
Un lavoratore agricolo su due è irregolare
“A contribuire a questi successi – sottolinea il sindacato – i 190mila lavoratori censiti dagli elenchi anagrafici Inps, di questi 43mila stranieri. Un settore che registra però tassi di illegalità rilevanti: l’attività di vigilanza nei primi nove mesi del 2016 in agricoltura nelle sei province pugliesi ha registrato una media del 60% di posizioni irregolari. Al quale si somma l’insostenibile condizioni dei lavoratori stranieri costretti a vivere in migliaia in villaggi di fortuna, malsani e insicuri. Un ultimo dato va registrato: in una regione come la Puglia con una vasta superficie agricola e oltre 250mila imprese censite, le attività ispettive sono state appena 1.582. Tutto il contrario della “militarizzazione” o “presenza oppressiva” che lamentano alcune associazioni di imprenditori”.
Le proposte del sindacato
Per la Cgil “insieme all’azione di controllo e repressione che va potenziata, con azioni mirate delle forze dell’ordine sulle strade, sui ghetti – vecchi e nuovi vanno smantellati tutti ma prevedendo per tempo soluzioni abitative alternative inserite in un quadro complessivo di accoglienza e integrazione – al lavoro dell’ispettorato, anch’esso più indirizzato e selezionato per colpire laddove è più concentrato il fenomeno della violazione delle norme, con un impegno costante per tutto l’anno, vanno messe in campo azioni positive. Sul fronte dei trasporti, dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, dell’accoglienza e integrazione dei lavoratori stranieri”.