Una città sotterranea. Oggi l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, durante un sopralluogo per verificare l’andamento dei lavori di manutenzione delle fontane, ha scoperto, sotto piazza Moro, una città sotterranea: corridoi, stanze con soffitti a volta e antichi impianti. “Luoghi – ha detto Galasso durante il sopralluogo – che si potrebbero valorizzare”. Al momento sono utilizzati dagli operai per il ripristino degli impianti delle fontane monumentali, rimaste ferme per mesi.
“È stata una piacevole sorpresa – aggiunge Galasso – scoprire una città sotterranea con due grandi locali, uno dei quali ospita le apparecchiature tecnologiche a servizio dell’impianto, con i sistemi di carico e scarico dell’acqua e con un imponente e articolato sistema di pompe per il funzionamento dei diversi getti di cui la fontana si compone. All’interno è presente un vano tecnico adibito ad officina dove storicamente venivano effettuate le riparazioni delle parti tecnologiche, spesso costituite da pezzi molto pesanti, in quanto risultava più conveniente non portarli in superficie, bensì ripararli direttamente negli ampi locali al di sotto la piazza”.
Le lamiere e i rifiuti trovati all’interno saranno rimossi. “Molto caratteristici – prosegue – sono anche i corridoi con lunghi camminamenti che conducono ad una grossa botola di accesso ubicata in prossimità della garitta della polizia municipale, come pure altri a geometria circolare che scorrono tutto intorno alla fontana su cui sono presenti finestre e vecchi corpi illuminanti, ormai fatiscenti e non funzionanti, che in passato conferivano alla fontana un’illuminazione scenica, certamente articolata, che ci piacerebbe molto recuperare”.
Sulla fontana di piazza Moro, l’obiettivo dell’amministrazione è quindi di restituire l’effetto scenico originario, rimettendo in funzione tutte le componenti di getto dell’impianto storico, incluso quello d’illuminazione e, successivamente, recuperare i locali tecnici, non escludendo di poterli aprire alla conoscenza della città. “Verificheremo – conclude – la fattibilità dell’intervento che potrebbe consentire una nuova funzione didattica a questi spazi, in modo da poter mostrare le modalità di funzionamento di una fontana storica e la maestria messa in campo da Aqp, che realizzò l’opera ceduta in gestione al Comune alcuni decenni fa”.