Cinque corsi di Medicina, in particolare di Professioni sanitarie, rischiano la cancellazione. A lanciare l’allarme sono i rappresentanti delle associazioni “Studenti per”, “Ops” e “Per le distaccate” della scuola di Medicina di Bari: gli attuali 300 posti – con ogni probabilità – dovranno essere tagliati, si parla di una decurtazione che oscilla tra i 30 e i 60 posti in meno. Questo comporterà anche il “congelamento” di alcuni corsi di studio, dovrebbero essere 5. La causa dei tagli sarebbe la carenza di docenti.
Nei giorni scorsi ci sono stati degli incontri informali, il 20 marzo si riunirà il Consiglio e verranno prese le decisioni. “Ci troviamo – attacca Anna Santamaria, consigliere di amministrazione per la coalizione Up, Università protagonista – nuovamente a prendere atto in maniera tardiva degli esiti di una pianificazione dell’offerta formativa poco lungimirante, forse legata ad un’ottica conforme, ancora una volta, alle singole esigenze dipartimentali piuttosto che ad una linea calibrata in base a reali analisi delle necessità. Non possiamo che constatare la poco rosea situazione che interessa la nostra scuola di Medicina, costretta in un futuro prossimo ad operare una selezione tra i corsi di Laurea con l’obiettivo di scremare gli “eccessi” per reindirizzare le docenze. È doloroso constatare che ad oggi l’unico scenario possibile prevede il congelamento di alcuni corsi di laurea, confermando inevitabilmente l’assenza di una programmazione strategica che dovrebbe avere come obiettivo la salvaguardia del maggior numero possibile di corsi”.
Gli studenti promettono battaglia. “Riteniamo – prosegue – inaccettabile tale situazione, ove in maniera inequivocabile viene leso il diritto allo studio”.