Il caso Peschici, oggi quello di Taranto, dove il bar di un candidato sindaco è stato distrutto. E poi il proiettile indirizzato al sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, la casa in campagna bruciata al sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco. E ancora: a Gioia del Colle, il vice sindaco Enzo Cuscito preso a bastonate da due persone mentre entrava nella sua auto; un mese fa i tre proiettili esplosi contro il cancello dell’abitazione di Angelo D’Abramo, primo cittadino di Leporano, un paio di settimane prima l’auto incendiata alla sua vice, Iolanda Lotta. A gennaio qualcuno diede alle fiamme la macchina del sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo; nello stesso periodo il vice sindaco di Bari, Vincenzo Brandi, ricevette una lettera di minacce.
La Puglia si conferma la regione dove si concentrano la maggior parte di minacce e atti intimidatori verso gli amministratori pubblici, ormai costretti a vivere in “trincea” e sotto scorta. La situazione è fuori controllo, tanto che oggi il presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro, ha chiesto un intervento del ministero dell’Interno: “L’escalation non è soltanto di quest’anno. Abbiamo un problema quasi quotidiano, oggi ho chiamato il ministro dell’Interno”, ha detto il sindaco di Bari in un’intervista al tg di Rai3 Puglia. “I sindaci – ha proseguito Decaro – sono le persone più esposte, sono quelle più vicine ai bisogni dei cittadini. Il presidente Mattarella, qualche giorno fa, ha detto che i sindaci sono il terminale più esposto e più sensibile della Repubblica perché sono quelli che vengono raggiunti prima dai bisogni più urgenti e più immediati dei cittadini, ed è probabile che sono anche le persone più esposte nei confronti della criminalità organizzata. Abbiamo la necessità di stare insieme – ha concluso – di non mollare. L’appello che ho fatto ieri ai sindaci, da presidente dell’Anci, è quello di non mollare e di ricordare le parole di Falcone, che diceva “il tema non è avere o non avere paura, il tema è convivere con la paura senza farsi condizionare”.
Anche l’Anci Puglia ha chiesto “un incontro urgente” al ministro dell’Interno, Marco Minniti.