Si spara (a salve) all’istituto tecnico “Perotti” di Bari. La notizia, circolata ieri, ha suscitato anche la reazione del sindacato degli studenti medi. “Nella nostra città da tempo si è tornati a sparare frequentemente. Purtroppo atteggiamenti riconducibili alla violenza mafiosa trovano luogo all’interno delle scuole. È necessario non criminalizzare tali atti ma discutere con gli studenti e le studentesse del fenomeno mafioso e costruire collettivamente degli strumenti di contrasto all’avanzata della criminalità organizzata” afferma Davide Lavermicocca, Coordinatore dell’Unione degli Studenti Bari.
“Da tempo rivendichiamo la costruzione di maggiori spazi di discussione interni agli Istituti – continua Lavermicocca – che permettano agli studenti e alle studentesse di prendere coscienza su questa tematica. Nella maggior parte degli istituti baresi si stanno svolgendo assemblee d’istituto verso la 22esima marcia di memoria e impegno per tutte le vittime innocenti di mafia convocata da Libera, che quest’anno riempirà le strade della nostra città. Il 21 marzo scenderemo in piazza perché crediamo che il fenomeno mafioso vada contrastato su un piano culturale che permetta agli studenti e alle studentesse che vivono condizioni socio-economiche difficili di emanciparsi dalla loro situazione di partenza”. “Questi atti sono il fenomeno di un fortissimo disagio sociale – conclude il coordinatore – presente nella nostra città e di un una cultura mafiosa ancora troppo radicata. Crediamo sia necessario mettere in campo percorsi di formazione e sensibilizzazione e un piano di welfare che permetta di ridurre le enormi disuguaglianze sociali presenti e che dia nuove prospettive a tutti e tutte quelli e quelle che riconoscono nella mafia la loro unica possibilità di emanciparsi”.