I Nastrini Rossi Docenti di Bari (900 docenti) e della Puglia (3milla e 200) saranno insieme alle donne per l’evento globale #LottoMarzo, condividendone gli otto punti programmatici.
Ecco il documento.
“Siamo per la maggior parte donne del sud Italia con un’età media di oltre 40 anni, costrette a trasferirci al Nord con 1300 euro al mese. Noi, più precarie di prima perché costrette, a seguito di un arcano algoritmo inventato dalla legge 107/2015, denominata “Buona scuola”, a lasciare le nostre terre, i nostri affetti, i nostri alunni e le scuole in cui per anni abbiamo lavorato da precarie. Ora, ci ritroviamo precarie di vita, in bilico tra famiglia, dignità e lavoro perché ci siamo viste sottrarre il diritto alla famiglia, alle pari opportunità, al lavoro. Tutti diritti sanciti dalla Costituzione italiana. Noi nastrini rossi, con il nostro movimento, denunciamo l’ennesimo attacco al Mezzogiorno che si vede depauperare di 25mila docenti contribuendo così a depredare di dignità, cultura e redditi le regioni del Sud.
Noi donne docenti dei Nastrini rossi, “libere di muoverci e di restare contro ogni frontiera”, siamo una risorsa intellettuale per il Mezzogiorno d’Italia. Vogliamo continuare a lottare, attraverso l’arma della formazione, contro la violenza e gli stereotipi di genere nelle nostre amate terre. Noi, con le nostre storie di vita di donne del Sud, combattiamo gli stereotipi di genere che, gravidi di tragiche conseguenze, vanno compresi, analizzati e decostruiti in modo critico e consapevole all’interno del mondo della scuola. Sono gli stereotipi di genere infatti a indurre il maschio a considerare la donna non un soggetto dotato di autonomia esistenziale, ma un oggetto destinato al possesso. Studiare criticamente, segnalare alle nostre studentesse ed ai nostri studenti la complessità delle relazioni affettive è per noi docenti un obbligo morale e un dovere civico.
Come Nastrini Rossi, un movimento di docenti penalizzato dalla mobilità forzata e nato spontaneamente per riaffermare l’uguaglianza giuridica all’interno del mondo scolastico, non possiamo non aderire ad una manifestazione che intende ricordare che, al di là delle differenze di genere, tutte le persone hanno lo stesso valore e la stessa dignità. Saremo presenti dunque alle manifestazioni organizzate per l’8 marzo pomeriggio nelle città di Bari, Pescara, Napoli,Potenza, Cosenza, Catania”.