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Treno Verde 2017, premiati a Bari i campioni pugliesi dell’economia circolare

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 18:33
I campioni dell'economia circolare pugliesi

Legambiente: “Un nuovo modello di sviluppo esiste ed è già messo in pratica da tante esperienze virtuose presenti anche in Puglia. Ma oltre al contributo dei cittadini è importante che anche la politica faccia la sua parte per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti di discariche e inceneritori”

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sanita.puglia.it

C’è chi dà nuova vita al cartone, riciclandolo e trasformandolo in arredamenti dal design sempre più apprezzato o chi consente di realizzare parco giochi e impianti sportivi recuperando pneumatici fuori uso che altrimenti finirebbero in discarica o peggio ancora abbandonati lungo le strade. Quello che prima era un semplice rifiuto oggi sempre più è una risorsa che rinasce a nuova vita, grazie a impianti all’avanguardia o soluzioni innovative come quella di un semplice sacchetto per contenere i rifiuti dotato di un microchip che permette di tracciare il loro percorso dal momento in cui vengono buttati nel cestino sino all’arrivo agli impianti. Con l’obiettivo di ridurre sempre più il conferimento in discarica, grazie anche a buone pratiche come quella di promuovere differenziata e riduzione di rifiuti anche durante sagre, feste e concerti.

Sono solo alcune delle storie e opportunità dell’economia circolare raccontate questa mattina a bordo del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che è arrivato oggi a Bari (dove sarà in sosta fino a domani al binario 1 ovest della stazione centrale). Un viaggio lungo i binari della Penisola per raccontare questa nuova economia, per promuovere la sostenibilità che parte dal basso,diffondere l’informazione scientifica e per dar voce ai tanti protagonisti, (aziende, start-up, istituzioni, associazioni e territori), ribattezzati i Campioni dell’economia circolare che percorrono già questa strada.  

Alla premiazione dei Campioni dell’Economia Circolare della Puglia hanno preso parte Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde; Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia; Filippo Caracciolo, presidente Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Puglia; Gianfranco Grandaliano, commissario Agenzia Regione Puglia Servizio di gestione dei rifiuti; Pietro Petruzzelli, assessore all’Ambiente Comune di Bari; Antonio Michele Di Vincenzo, assessore all’Ambiente Comune di Barletta (Comune Riciclone 2016); Francesco Massaro, responsabile Area Sud Ecopneus.

L’economia circolare è un’economia che fa bene al Paese, come dimostrano i dati diffusi dalla Commissione Europea al riguardo: si parla infatti di 580 mila posti di lavoro stimati in Europa entro il 2030 con il raggiungimento degli obiettivi del pacchetto sull’economia circolare. Un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee grazie ad un uso più efficiente delle risorse e quindi ad una riduzione delle importazioni di materie prime. In Italia possono essere creati almeno 190 mila nuovi posti di lavoro.

“Per questo – sottolinea Manuela Cardarelli, portavoce del Treno Verde – Legambiente chiede alle Istituzioni europee un quadro di norme molto ambizioso, con regole chiare e precise, per un tema decisivo per il futuro dell’Europa e dell’Italia. Una richiesta contenuta nel Manifesto dell’economia circolare sottoscritto questa mattina dai Campioni pugliesi. Il nostro obiettivo è fare in modo che l’Italia diventi protagonista di un’ambiziosa riforma della politica europea dei rifiuti finalmente in grado di trasformare l’emergenza rifiuti in una grande opportunità economica e occupazionale. L’Italia, nonostante tante buone pratiche ed esperienze di successo alcune delle quali stiamo premiando durante il viaggio del Treno Verde deve dare una svolta alle sue politiche: rottamare discariche e ridurre il ricorso al recupero energetico, mettere fine allo spreco di cibo, obbligare una volta per tutte alla raccolta separata della frazione organica dei rifiuti, allungare la vita ai prodotti con obblighi di riciclabilità e riparabilità per gli elettrodomestici così da porre fine al fenomeno dell’obsolescenza programmata”.

Destinazione finale del messaggio portato dai Campioni è Bruxelles, dove è in corso la discussione per l’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare. L’appuntamento sarà il 24 aprile con una tappa speciale a Bruxelles insieme ai 100 Campioni dell’economia circolare che incontreranno il vicepresidente della Commissione UE, Jyrki Katainen e l’eurodeputata Simona Bonafè, relatrice del pacchetto europeo sull’economia circolare.

“Mentre in Europa è centrale il dibattito sull’economia circolare, in Puglia, l’economia lineare la fa ancora da padrona e lo dimostra sia la media percentuale di raccolta differenziata, ferma al 36,2%, che l’elevata quantità di rifiuti urbani conferiti in discarica, pari al 52%, oltre a un’impiantistica ancora carente – afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Fortunatamente, non mancano le esperienze virtuose nella nostra regione, come i Comuni ricicloni e Rifiuti free o le esperienze imprenditoriali che oggi salgono a bordo del Treno Verde per accompagnare il nostro viaggio verso Bruxelles. Ma per affermare sempre più l’economia circolare, oltre al contributo dei cittadini è importante che anche la politica faccia la sua parte per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti di discariche e inceneritori. È necessario che l’aggiornamento, in corso, del Piano regionale dei Rifiuti del 2013 tenga conto degli obiettivi del pacchetto dell’economia circolare in discussione a Bruxelles, puntando su un nuovo sistema di penalità e premialità che incentivi la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti”.

Da sottolineare inoltre che differenziare i rifiuti si tramuta anche in vantaggi economici per i Comuni come dimostrano i dati del Conai. Nella provincia di Bari ad esempio, nel 2015, sono state raccolte 71.139 tonnellate di rifiuti di imballaggio (in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro) che hanno consentito ai comuni di beneficiare, nello stesso anno, di 7,5 milioni di euro di corrispettivi per i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata.

“La Regione Puglia, in linea con gli obiettivi europei, si è avviata verso una legislazione in materia di rifiuti  basata sull’economia circolare – commenta Gianfranco Grandaliano, commissario Agenzia Regione Puglia Servizio di gestione dei rifiuti – ma ha anche puntato alla revisione del piano regionale dei rifiuti, facendo leva esclusivamente sull’economia circolare, con l’azzeramento del conferimento in discarica nell’ambito della gestione del ciclo di rifiuti. La Regione sta puntando moltissimo sul riuso, sul riciclo ma soprattutto sulla qualità della raccolta differenziata, perché ciò che è importante non è solo la raccolta differenziata in termini di percentuali ma anche la qualità delle frazioni merceologiche che poi effettivamente si vanno a riciclare. Purtroppo in questi anni si è puntato molto solo sulla quantità, oggi invece bisogna migliorarne il profilo qualitativo”.

Sei i campioni dell’Economia circolare saliti sul podio del Treno Verde –  in sosta fino a domani al binario 1 ovest della stazione di Bari – premiati con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di adsorbire e disgregare le molecole inquinanti. Storie che è possibile approfondire sul portale www.trenoverde.it che racconta attraverso una mappa interattiva il viaggio del convoglio ambientalista lungo la penisola.

Promuovere la riduzione dei rifiuti, l’attuazione della raccolta differenziata per la separazione, lavorazione, riciclaggio e valorizzazione delle biomasse ed in genere delle frazioni organiche compostabili è la mission ad esempio del CIC, il Consorzio Italiano Compostatori, una struttura senza fini di lucro che conta circa centoventi soci. L’impegno dei compostatori del CIC consiste non solo nell’operare nel rispetto scrupoloso delle norme, ma anche nell’essere alla costante ricerca di soluzioni improntate verso la minimizzazione dell’impatto ambientale degli impianti e un elevato standard qualitativo dei prodotti ottenuti, producendo biogas oltre che il compost impiegato in agricoltura e nel florovivaismo. L’ultima frontiera del settore è l’upgrading del biogas a biometano, un biocarburante che può essere impiegato nella sostituzione di carburanti fossili e risponde in modo ancora più efficiente ai principi dell’economia circolare.

Ovviamente i vantaggi offerti oggi dalla tecnologia possono contribuire notevolmente alla raccolta differenziata. Da questa filosofia ad esempio nasce la Radiobag, l’innovazione dell’azienda Sfregola materie plastiche di Barletta. Si tratta di un sacchetto per i rifiuti con all’interno un microchip. Un brevetto che permette a pubbliche amministrazioni, municipalizzate (oltre 40 i Comuni che ne usufruiscono) e società di raccolta, di tracciare il percorso dei rifiuti dal momento in cui vengono buttati nel cestino sino all’arrivo agli impianti. Non solo con microchip, la Sfregola produce anche sacchetti biodegradabili per la raccolta differenziata, multi-materiale, “porta a porta”, quella per i rifiuti solidi urbani, organici, chimici e speciali.

L’azienda Corvasce ha, invece, come obiettivo quello di ridare nuova vita al cartone, riciclandolo in arredamento di design. Un’innovazione introdotta nel 2009 con il progetto Ecomobile, per il quale ogni anno vengono impiegate quasi 22mila lastre di cartone riciclato. Alla sua nascita, oltre 30 anni fa, l’azienda di Barletta si occupava di Serigrafia industriale, poi nel 1992 il passaggio al mondo della stampa digitale, congiunta al settore dell’arredamento e del design. Oggi, con il cartone riciclato Corvasce produce non solo mobili, ma anche contenitori, espositori e arredi utilizzati in fiere e negozi.

Ripristinare i pneumatici dalla loro carcassa o riciclare i materiali di quelli fuori uso è, invece, la mission di Corgom, azienda dall’anima pugliese fin dal nome: è un acronimo di Corato Gomme. Proprio nella città della provincia barese è stata inaugurata alla fine degli anni ‘70 e da allora è sempre rimasta fedele non solo alla sua terra, ma anche alla sua missione di trasformare in un business il riuso dei pneumatici. Basti pensare che per costruirne uno nuovo per autocarro servono 100 litri di petrolio. Riciclo è da sempre per Corgom una parola importante: quando un pneumatico non si può più ripristinare, i materiali di cui è composto vengono ridotti di volume e riutilizzati per creare materiali da adoperare nel settore edilizio, sportivo e ludico.

La Teorema Spa, società fondata nel 1987 nella zona industriale di Capurso, è una delle più importanti società private attive nel campo dei servizi ambientali, delle bonifiche di siti contaminati, della realizzazione di opere pubbliche o private e nella realizzazione e manutenzione di infrastrutture stradali e autostradali. La Teorema ha anche realizzato un macchinario per la lavorazione e il recupero dei rifiuti solidi urbani provenienti dalla raccolta differenziata, come imballaggi in carta e cartone, plastica, vetro, alluminio e metallo.

Sagre, concerti, eventi culturali che, seppur piccoli, portano ad una grossa produzione di rifiuti in un tempo limitato, poiché richiamano grosse concentrazioni di persone in uno stesso luogo. Ecofesta è una certificazione volontaria per il riciclo dei rifiuti durante gli eventi: propone stoviglie biodegradabili, raccolta differenziata dei rifiuti organici che poi vengono trasformati in compost, monitorata da personale appositamente formato, infopoint verdi e distribuzione di ecogadget. Inoltre, al termine di ogni evento Ecofesta pianta alberi o acquista certificati verdi per ottenere una riduzione delle emissioni di Co2 prodotte (6773,51 kg quella risparmiata nel 2015). In tre anni Ecofesta ha ridotto l’impatto ambientale di oltre 100 eventi in 50 diversi comuni, con una raccolta differenziata in sagre, concerti ed altre manifestazioni culturali che ha toccato una media percentuale del 72% con picchi fino al 97%, riciclando oltre 15 tonnellate di rifiuti destinati alla discarica.

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