La lotta contro il doping nello sport registra una tappa giudiziaria a Bari: per tre atleti riscontrati positivi (partecipanti al “Gran Prix Elena Cuzuoic”, tenuto nel capoluogo pugliese il 19 giugno 2016) dopo gli accertamenti svolti, anche con perquisizioni e interrogatori, la Procura di Bari, con il pm Angela Maria Morea, ha dichiarato la conclusione delle indagini preliminari “contestando loro il reato di cui all’articolo 9, commi 1, 3 (lett. C), 5 e 6 della legge 376/2000 per avere gli stessi quali atleti tesserati per la I.F.B.B. (Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI) partecipato alla manifestazione sportiva assumendo, in assenza di condizioni patologiche che ne giustificassero l’uso, sostanze dopanti idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, e, comunque, vietate in costanza di competizioni sportive, e, in taluni casi anche al di fuori di competizioni sportive”. Ai tre è stata contestata l’aggravante che prevede l’interdizione permanente dagli uffici direttivi del Coni, delle federazioni sportive nazionali, società, associazioni ed Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI.
La lotta al doping in Italia
Nell’ultimo biennio sono state monitorate più di 350 competizioni sportive, arrestate 13 persone e denunciate 98, nonché sequestrate quasi 5000 confezioni di sostanze dopanti di varia tipologia, per un valore complessivo pari a euro 7.472.312.
La nascita dell’inchiesta barese
La Sezione Antidoping del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, all’indomani del decesso e del ricovero – nel mese di aprile 2016 – di due body builders a seguito di assunzione di sostanze dopanti in occasione di una gara in programma in Puglia, ha intensificato i controlli. Da qui la richiesta di sottoporre ad esami antidoping per gli atleti partecipanti al “Gran Prix Elena Cuzuoic”. Su 24, sono tre si dichiararono disponibili. Le analisi cliniche, eseguite presso il Laboratorio Antidoping della Federazione Medico Sportiva di Roma, hanno stabilito la “positività” al doping di tutti e tre, “per avere gli stessi assunto sostanze dopanti quali agenti anabolizzanti, modulatori ormonali e metabolici, sostanze stimolanti come la cocaina, nonché diuretici ed agenti mascheranti”.