Alla fine, dopo aver sfogliato la margherita, per qualche giorno, Michele Emiliano ha deciso: resta nel Partito democratico. Il governatore pugliese dice no alla scissione e resta nel Pd, sfidando l’ex premier Matteo Renzi nella corsa alla segreteria nazionale. La decisione è scaturita dopo i colloqui avuti le con i suoi fedelissimi e con coloro che hanno deciso di appoggiarlo. In molti, soprattutto gli stessi consiglieri regionali pugliesi, in queste ore gli hanno sconsigliato di uscire dal Pd, il rischio per Emiliano è che molti avrebbero potuto mollarlo nel caso avesse scelto la rottura definitiva.
La “scissione” da Bersani e Speranza
Alla fine, quindi, il governatore ha preferito restare nel partito dove è nato politicamente, provando a “scalarlo”. Alla prossime primarie sarà certamente il primo rivale di Renzi, probabilmente con poche chance di vittoria ma sicuramente con la prospettiva di guadagnare consenso e maggiore visibilità nel Pd, ponendolo come uno dei maggiori esponenti. Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza e i parlamentari della loro area invece non cambiano idea: non parteciperanno alla direzione di oggi e al congresso del Pd, di cui non condividono le modalità. Di fatto, a quanto si apprende, sono così fuori dal partito e dissentono dalla scelta di Emiliano.
Il commento di Boccia
“Non abbiamo mai detto che Renzi e la Boschi sono quelli che dicevano che se avessero perso il referendum costituzionale avrebbero lasciato la politica e invece sono ancora qui. E oggi trovo surreale che il problema sarebbe Michele Emiliano che avrebbe moderato i toni? Emiliano avendo a cuore le sorti del Pd, ricevendo centinaia di migliaia di mail e messaggi di militanti, sta provando fino all’ultimo istante a salvare il Pd. Con non poca sofferenza sta cercando da giorni di mediare con una persona che non ha mai voluto mediare e che, invece di partecipare all’ultima direzione dice di partire per gli Usa, perdendo un’altra occasione di confronto nel partito”. Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, in diretta a L’Aria che tira, su La7.