Pasquale Finocchio, Giuseppe Carrieri, Fabio Romito e Filippo Melchiorre dichiarano guerra al Comune, puntando sui temi dell’ambiente e del decoro urbano. I consiglieri dell’opposizione, pronti censori delle mancanze dell’amministrazione, si sono fatti carico – in una deliberazione consigliare del 10 febbraio – delle istanze della Consulta per l’ambiente, la cui voce è rimasta – sin ora – inascoltata. Nel frattempo “sono stati 150 gli alberi abbattuti nell’ultimo anno dal Comune – attacca Carrieri – e manca del tutto un catasto arboreo, nonostante sia previsto dalla legge”.
Risale a luglio la consegna al’assessorato all’Ambiente del regolamento per il verde cittadino redatto dal tavolo tecnico coordinato dalla professoressa Antonella Calderazzi. Da allora, però, del regolamento nessuno ha saputo più nulla.
Il regolamento del verde urbano
Il regolamento, scritto da un gruppo di esperti che ha messo a disposizione della comunità le sue competenze, è diviso in tre titoli, per un totale di 38 articoli. Questo documento la normativa di tutela e uso del verde pubblico e privato e definisce le sanzioni in caso di comportamenti illegittimi. “Bisogna che gli alberi siano affidati alle mani di persone esperte – spiega la professoressa Calderazzi – anche in vista di tutti i lavori di restyling delle piazze e dei giardini, come quelli previsti per piazza Umberto”. Fin troppe volte, infatti, un intervento invasivo sulle piante ha compromesso lo stato di saute delle stesse e di tutta la cittadinanza. “Questa non è solo una battaglia per la bellezza della città – aggiunge Fabio Romito – ma anche per la salute dei cittadini”.
Alle voci dei quattro consiglieri comunali, si aggiunge anche quella del consigliere del secondo Municipio, Luca Troisi. “Valorizzare i parchi nei quartieri come Poggiofranco – spiega il consigliere – significa anche combattere la solitudine degli anziani che hanno il diritto a un luogo di ritrovo decoroso. Il parco Don Tonino Bello, per esempio, è monopolizzato dai cani: bisogna trovare il giusto equilibrio per renderlo fruibile da tutti”.