Con la costituzione di parte civile di cinque correntisti, due società e la banca Unicredit è iniziato dinanzi al tribunale monocratico di Bari il processo nei confronti dell’ex direttore della filiale barese dell’istituto di credito Michele Scannicchio, accusato di appropriazione indebita e truffa.
I fatti contestati si riferiscono al periodo fra marzo 2010 e febbraio 2014. L’indagine della guardia di finanza, coordinata dal pm Francesco Bretone, è partita dalla denuncia di una delle vittime, l’ingegnere barese Michele Cutolo, difeso dall’avvocato Fabio Cassano, che si è costituito parte civile in proprio e in qualità di amministratore unico di due società, la Stella chiara srl e la Pro difesa srl. Scannicchio avrebbe truffato Cutolo operando senza autorizzazione su otto conti correnti a lui riconducibili.
Avrebbe anche acquistato a insaputa del cliente una polizza vita del valore di un milione di euro e investito in azioni per complessivi 130 milioni di euro. In poco più di un anno, stando agli accertamenti dei finanzieri baresi, avrebbe effettuato da terminali interni alla banca 632 operazioni e presentato “dati falsi riguardo la consistenza patrimoniale” da un’iniziale provvista di 5-7 milioni a oltre 167 milioni di euro.
Queste condotte avrebbero danneggiato due operazioni immobiliari che l’ingegner Cutolo aveva avviato con le due società, la prima per la realizzazione di alloggi universitari a Bari, la seconda per alloggi militari vicino all’aeroporto di Palese. Nel processo si sono costituiti parte civile anche la sorella e un nipote di Cutolo, difesi dall’avvocato Alessandro Dello Russo, altri due correntisti baresi difesi da Emanuela Maria Sborgia (studio legale Zecca) e la stessa banca per il danno d’immagine causato dalle condotte dell’ex dipendente.
Alcune parti civili hanno inoltre chiesto la citazione di Unicredit anche come responsabile civile. Il processo è stato rinviato all’udienza del 18 settembre per la costituzione del responsabile civile e per la eventuale riunione con un altro procedimento in corso nei confronti di Scannicchio ai danni di altri imprenditori baresi truffati. In quella data l’imputato potrebbe chiedere di essere processato con il rito abbreviato.