Ieri mattina si è riunito il tavolo tecnico istituito nello scorso ottobre per valutare la compatibilità della lottizzazione del consorzio San Giacomo con le previsioni del Piano paesaggistico regionale fatte proprie dall’amministrazione comunale, che indicano in quell’area la presenza di un parco agricolo multifunzionale che si estende da Molfetta a Bari e include i Comuni di Giovinazzo e Bitonto. All’incontro hanno partecipato l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco insieme ai tecnici della ripartizione, i rappresentanti dell’impresa Coeni e del consorzio San Giacomo, che hanno condiviso una soluzione in grado di contemperare le diverse istanze e di rappresentare un’occasione concreta per riconoscere il diritto alla casa dei cittadini, che da anni attendono l’attuazione del piano, valorizzando il paesaggio e rigenerando al contempo il quartiere San Pio.
Il consorzio, accogliendo le linee guida della ripartizione Urbanistica, ha individuato infatti una rimodulazione della proposta di piano attuativo attraverso una serie di modifiche in linea con gli obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale attesi, tra cui la riduzione della viabilità di lottizzazione e delle sezioni stradali, l’accorpamento delle aree destinate a spazi pubblici per consentirne una maggiore fruibilità, il mantenimento della viabilità rurale esistente, la realizzazione di vaste aree del parco agricolo dove sperimentare nuove forme di aggregazione e condivisione.
L’accordo raggiunto stabilisce anche che una parte degli edifici previsti dal piano di lottizzazione venga spostata in aree di proprietà comunale già urbanizzate, esterne all’originario perimetro del piano esecutivo ma ad esso contigue. Le nuove aree sono ubicate nella parte nord del quartiere San Pio e, ad oggi, non essendo utilizzate, costituiscono elementi di separazione fisica tra gli edifici già esistenti, ostacolando le relazioni di vicinato e gli usi quotidiani dello spazio pubblico.
La parte delle volumetrie destinate ad edilizia sovvenzionata e agevolata su suolo di proprietà comunale sarà delocalizzata, e anche l’impresa si è detta favorevole allo spostamento di parte delle proprie volumetrie. Il resto dei privati potrà scegliere se restare nella localizzazione originaria, seppure riformulata secondo criteri di compatibilità paesaggistica, o spostarsi nell’area già urbanizzata.
“Localizzando nelle aree già urbanizzate parte dei nuovi edifici da costruire, con i relativi servizi e spazi per attività commerciali, si raggiungono una serie di risultati positivi – sottolinea l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco -. Si fornisce una risposta ai cittadini che aspirano ad avere una casa, e che in questo modo avranno la possibilità di insediarsi non in un quartiere dormitorio in mezzo alla campagna ma in un’area già abitata. Inoltre si determina una densificazione dell’edificato esistente, attraverso non solo nuove case, ma anche attraverso i relativi spazi pubblici e servizi idonei a garantire una migliore qualità della vita a tutti, a chi vi si insedierà e a chi già risiede in quell’area. Infine si realizza la salvaguardia e l’acquisizione al patrimonio comunale di parte delle aree dove era inizialmente prevista l’edificazione, che costituiranno il margine tra città e campagna del parco agricolo, valorizzando nei fatti l’intera area interessata dagli interventi. Questo accordo è l’esito di una visione attenta all’intera area, e non al singolo intervento edificatorio, che si confronta con le condizioni concrete del territorio e non solo con astratti indici urbanistici e indica una nuova strada per orientare le trasformazioni urbanistiche della città”.