Il gup del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista ha condannato alla pena di 14 anni di reclusione il 56enne Erasmo Leone, imputato per l’omicidio volontario del padre 88enne Vito, ucciso a colpi d’ascia durante un litigio nella loro casa a Bitritto il 30 giugno 2015.
Nei confronti dell’imputato è stato riconosciuto il vizio parziale di mente a seguito di perizia psichiatrica, che ha bilanciato nella quantificazione della pena le contestate aggravanti dei futili motivi e del vincolo di parentela. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.
Stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri, coordinati dal pm della Procura di Bari Bruna Manganelli, il figlio quella sera era rientrato a casa ubriaco dopo un diverbio avuto in strada con alcuni ragazzi. Il padre lo aveva rimproverato e i due avevano iniziato a litigare. A chiamare i soccorsi furono i vicini di casa che avevano sentito le urla. Il figlio, poi fermato per il delitto e condotto in carcere a Bari dove è attualmente detenuto, fu inizialmente ricoverato con ferite alla testa e alle mani causate probabilmente da un bastone di legno. Ha sempre dichiarato di aver reagito ad un’aggressione da parte dell’anziano padre ammalato. Il padre fu invece portato in ospedale con fratture al cranio tali da procurargli la morte nel giro di poche ore.