Il gup del Tribunale di Bari, Francesco Agnino, ha condannato a 30 anni di reclusione Luigi Di Gioia, imputato per l’omicidio dell’agente immobiliare Giuseppe Sciannimanico, ucciso il 26 ottobre 2015 a Bari. La sentenza è stata emessa al termine del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato. Il pm Francesco Bretone aveva chiesto 30 anni.
Nel procedimento erano costituiti parte civile i genitori, il fratello e la fidanzata della vittima, che hanno chiesto il risarcimento danni con provvisionali immediatamente esecutive fra i 100mila e i 150mila euro.
Per il delitto è attualmente imputato dinanzi alla Corte di Assise di Bari l’ex collega di Sciannimanico, Roberto Perilli. Stando alle indagini della squadra mobile, i due avrebbero attirato la vittima in una trappola fissando un appuntamento per visionare un appartamento e poi Di Gioia lo avrebbe ucciso con due colpi di pistola alla spalla e alla testa. Ai due imputati, che rispondono di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione, si contesta anche la detenzione illegale della pistola, mai ritrovata, utilizzata per compiere il delitto. Movente dell’omicidio sarebbe stato l’invidia professionale da parte di Perilli che avrebbe così deciso di eliminare la concorrenza.