Ogni dieci vittime di bullismo e mobbing, sette sono donne. E ad essere colpite sono soprattutto le future mamme. A lanciare l’allarme è la Cisl che questa mattina ha organizzato un incontro su “Bullismo oggi, mobbing domani. Capire per tutelarsi nella società che cambia”.
I dati
A snocciolare i dati Tonia Sinisi, che guida il coordinamento donne per la Cisl Bari. “La promozione del lavoro femminile – spiega – passa anzitutto attraverso la rimozione degli ostacoli, la parità di trattamento e la tutela contro le discriminazioni. E tra gli ostacoli, appunto, mobbing e bullismo scatenano una subdola violenza che escludere dal contesto sociale e lavorativo la donna come soggetto protagonista. Prevenzione, per noi sindacaliste, significa anzitutto consapevolezza. Ma sia chiaro, nessun indennizzo può ripagare vessazioni e umiliazioni derivanti da mobbing e bullismo”.
Pericoloso anche il cyberbullismo che per il 72 per cento dei ragazzi rappresenta la maggior minaccia. “Anche qui a Bari – aggiunge il segretario generale Giuseppe Boccuzzi – è percepito come un pericoloso disagio collettivo e come un pericolo più grave della tossicodipendenza, della molestia da parte di un adulto o del rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile. Bari non è risparmiata da questi fenomeni che ne minano futuro e convivenze.”
La visita della D’Onghia
Presente al convegno il sottosegretario Angela D’Onghia, che ha ricordato gli interventi in campo in Parlamento. “Speriamo – aggiunge – che in quarta lettura la legge abbia un iter veloce alla Camera, perché c’è grande bisogno, e i dati sono allarmanti. La metà dei ragazzi italiani ha subito bullismo o cyberbullismo, quest’ultimo ancora più pericoloso e difficile da individuare. I ragazzi lo tengono nascosto. Ad essere preoccupata oggi, deve essere tutta la società e non solo le famiglie. Mobbing e bullismo vanno affrontati riportando i valori sani nel percorso di vita di ciascuno di noi. Dobbiamo essere più educati, avere rispetto per le persone e per le cose”.