Il 1° febbraio 1945 venne introdotta una delle riforme storiche per l’Italia. Su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, il Consiglio dei Ministri con a capo Bonomi approva all’unanimità il decreto legislativo luogotenenziale n.23 estendendo il diritto di voto alle donne che avessero compiuto la maggiore età (21 anni). Solo un anno più tardi questo diritto si estende anche alla possibilità di essere elette. Seppure la prima possibilità di godere del diritto di voto fu per le elezioni amministrative del 1946, il voto delle donne risultò essere fondamentale per quelle politiche, il 2 giugno 1946, dove poterono esprimere il loro voto nella scelta tra Monarchia o Repubblica.