Martino Marasciulo, Angela Colamonico, Carla Castellana, Antonio Albanese, Federica Fiorio e Federica Allegretti hanno ben due motivi per festeggiare. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Bari, anche il prestigioso premio dell’Escuela Técnica Superior de Architettura dell’Università di Valladolid che garantirà la pubblicazione della loro tesi da parte del Ministero della Cultura e del Turismo della Junta de Castilla y León. Il premio è un incentivo per gli studenti che si occupano di rivalutazione del patrimonio storico artistico: nel caso dei sei studenti del Politecnico, l’attenzione è stata rivolta al castello di Ginosa, compromesso da un’alluvione nell’ottobre 2013. Il monumento, nonostante il suo valore e il suo potenziale turistico e culturale, è stato dichiarato inagibile nel 2014 chiudendo una lunga storia di abbandono e degrado iniziata negli anni Novanta.
Il progetto
I sei studenti, seguiti dalla professoressa Rossella de Cadilhac, hanno realizzato il progetto dal titolo “Il Castello normanno di Ginosa. Progetto di salvaguardia e valorizzazione di una memoria”, composto da un volume di 463 pagine corredato da rilievi, disegni e fotografie. “La conoscenza storico-strutturale del monumento – si legge nel progetto – è il presupposto fondamentale, sia ai fini della stabilità del complesso fortificato, che per la scelta di un efficace e al tempo stesso rispettoso intervento di restauro che tenga conto della successione delle stratificazioni storiche. Nella convinzione che il Castello di Ginosa possa diventare un catalizzatore socio-culturale e uno strumento di promozione e valorizzazione del territorio, dopo attente analisi, il progetto propone di trasformare il Castello in un luogo esperienziale con finalità ludico-didattiche, interattivo, in cui si relazionano il gioco con le discipline dell’arte, della scienza e dell’archeologia”.
L’accoglienza delle istituzioni
Il progetto degli studenti potrebbe avere anche un’applicazione reale, stando a quanto ha dichiarato il sindaco di Ginosa, Vito Parisi: “È un lavoro di indubbia qualità scientifica. Finora nessuno studio di restauro sul Castello di Ginosa è stato condotto in modo così approfondito. Manca solo il dato contabile! Credo comunque che possa concretamente offrire una importante opportunità di conoscenza per i necessari interventi sul più importante monumento della città, in collaborazione con la Soprintendenza di competenza e il Politecnico”.
Sulla tesi premiata si sofferma anche il Direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce, Taranto, Maria Piccarreta: “Questa Soprintendenza ha ottenuto dal Ministero dei Beni Culturali 100mila euro per i più urgenti interventi di restauro del Castello di Ginosa. A breve effettuerò una ricognizione sul monumento per constatare lo stato di fatto, anche a seguito della recente emergenza-neve che ha coinvolto la città”. “È auspicabile e opportuna – conclude la soprintendente – una collaborazione tra Soprintendenza, Comune di Ginosa, Politecnico per attuare un programma d’intervento condiviso”.