Il pari senza reti con il Perugia parla chiaro. Il Bari di Colantuono non è una squadra con una identità definita, annaspa in attacco, non riesce ad imporre il proprio gioco, spinge a sprazzi e non sa sferrare il colpo del ko.
La necessità di schemi immediatamente assimilabili
Con lo spogliatoio del San Nicola trasformato in una hall di albergo per i tanti arrivi e le partenze di queste settimane (i prossimi con le valigie sono De Luca, Maniero e Di Cesare) è compito dell’allenatore trasmettere a Brienza e compagni messaggi semplici e schemi facilmente assimilabili. Poco importa se si scenda in campo con il 4-3-3 o con il 4-2-3-1: con gli umbri i pugliesi hanno tirato poco verso la porta avversaria e si sono nascosti dietro una sterile supremazia territoriale. Il tempo è tiranno: Colantuono deve trovare una strada per ridurre al minimo il periodo necessario alla costruzione del gruppo. I fischi del San Nicola al novantesimo sono un avvertimento: la piazza non può tollerare nuove prestazioni senza grinta.
I prossimi colpi di mercato
Nelle prossime ore arriveranno uno o due attaccanti e con tutta probabilità un regista: è quest’ultimo colpo quello più importante. La manovra del Bari ha dimostrato di essere prevedibile e lenta. Con un king-maker di qualità ogni azione acquisirebbe un tasso di originalità differente e innescare le potenzialità balistiche del reparto offensivo diverrebbe di colpo molto più semplice.
Il treno che passa con il Vicenza
La classifica della serie B mostra grande equilibrio. La zona play off? Dai 33 ai 27 punti ci sono ben dieci squadre. Il Bari ha necessità di guadagnare terreno rispetto alle altre concorrenti. La gara con il Vicenza, sabato prossimo al San Nicola, diventa una nuova finale per continuare a cullare il sogno promozione.