La Città metropolitana scende in campo per il risanamento degli istituti baresi, dopo le tante denunce presentate da studenti e genitori negli scorsi mesi. Sul piatto verranno messi oltre 4 milioni di euro per interventi di riqualificazione e risanamento nell’area esterna ed interna di 10 istituti in città.
Il primo cantiere ad essere avviato sarà quello del liceo scientifico Scacchi, dove domani, 30 gennaio, interverranno il sindaco di Bari Antonio Decaro e il consigliere metropolitano delegato all’Edilizia scolastica Vito Lacoppola. Verranno così risanati alcuni dei problemi di cui soffre da tempo l’edificio, come le infiltrazioni e la messa in sicurezza di corridoi e palestra. “Siamo felici che partano i lavori – ha spiegato il preside dello Scacchi Vincenzo Magistrale -, anche se gli operai hanno iniziato gli interventi già da questa settimana. Si prevede una pitturazione di corridoi e alcune aule, oltre alla palestra, dove aspettavamo da tempo un intervento di risanamento”. Rimane ancora irrisolto il nodo del soffitto, dichiarato pericolante ad inizio anno scolastico. “Ho chiesto che nei 250mila euro di fondi Cipe disposti per gli interventi – ha concluso il dirigente – venga inserita anche la messa in sicurezza del soffitto, anche se non ho ancora avuto una risposta ufficiale dalla Città metropolitana”.
Gli interventi negli altri istituti
Il cronoprogramma degli interventi prevede comunque lavori anche in altri nove istituti secondari. Al liceo scientifico “Salvemini”, ad esempio, sono stati disposti 850 mila euro dell’Accordo di programma del 2015 per la sostituzione di infissi e della pavimentazione nell’auditorium. Anche all’“Elena Di Savoia” verranno sostituiti gli infissi, ma con gli 880 mila euro di finanziamento verrà anche rifatto il campo di pallavolo, a cui saranno aggiunte le grate di protezione.
Interventi corposi anche al “Lenoci”, dove con 900 mila euro verrà rifatto il campo sportivo e sostituiti gli infissi e il parquet della palestra coperta, e al “Vivante”, dove sarà risanato il prospetto esterno dell’edificio e sostituiti gli infissi (al costo di 800mila euro). Saranno 200mila euro invece i fondi Cipe che andranno al “Perotti” per la messa in sicurezza e il risanamento degli esterni, mentre al “Pitagora” verranno risanate le due facciate esterna che affacciano su via Melo e corso Cavour, oltre al risanamento degli spazi comuni. Due i lavori previsti al liceo classico “Flacco”: messa in sicurezza dei solai lignei nelle aule (70mila euro) e il risanamento della controsoffittatura e del solaio dell’auditorium (40mila euro). Gli ultimi due istituti baresi in cui verranno avviati i cantieri sono il “Marconi” – 40mila euro per la riqualificazione del laboratorio di meccanica e il “Santarella”, dove ci sarà un risanamento degli spazi comuni con un finanziamento di 20mila euro dalla Città metropolitana.
Il consigliere Lacoppola: “Si tratta solo del primo passo. Nuovi cantieri verranno aperti”
“Si tratta solo del primo passo sugli istituti di Bari città – ha spiegato il consigliere metropolitano delegato all’Edilizia scolastica – e altrettanti cantieri partiranno negli istituti dell’area metropolitana. Parallelamente stiamo portando avanti la progettazione e la programmazione dei nuovi interventi. Si tratta di un lavoro importante che stiamo cercando di portare avanti con tutte le complicazioni che la Città metropolitana vive. Auspichiamo di poter dare una risposta importante ai ragazzi e alle loro famiglie”.
L’Unione degli studenti: “Passo in avanti, ma non basta a risolvere i problemi”
Hanno applaudito alla decisione della Città metropolitana di finanziare interventi nelle scuole anche i rappresentanti dell’Unione degli studenti Bari. “Ad oggi però – precisa Davide Lavermicocca, coordinatore di Uds Bari – questa misura si rivela insufficiente: 4 milioni di euro non riescono, nei fatti, a risolvere le problematiche interne agli istituti. L’amministrazione deve considerare come prioritarie le problematiche relative all’edilizia scolastica, non possiamo più accettare interventi spot che non fanno altro che migliorare l’estetica degli edifici scolastici, ignorando il dato strutturale. “Vogliamo garanzie – conclude lo studente – rispetto alla risoluzione delle enormi problematiche interne agli istituti, già segnalate all’amministrazione”.