Sei persone agli arresti domiciliari, altre cinque con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. E’ stata eseguita questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone, responsabili dei disordini scoppiati in occasione della festa patronale di San Nicola. Tra loro c’è anche una donna. Le accuse sono, a vario titolo, di resistenza e minaccia aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato, percosse e lesioni aggravate. Nel corso della festa furono lanciate bottiglie contro gli agenti e scoppiò una guerriglia, creando il panico tra le centinaia di persone che stavano partecipando ai festeggiamenti. Il sindaco Antonio Decaro subì minacce e da allora è stato messo sotto scorta.
La cronaca
I fatti contestati sono avvenuti il 7, 8 e 9 maggio scorsi, durante i festeggiamenti di San Nicola. Nelle tre giornate gli agenti di polizia hanno anche sequestrato le attrezzature usate dagli ambulanti per conservare e cuocere la carne, oltre agli stessi alimenti. “Gli alimenti erano conservati in vaschette o comunque in condizioni igieniche pessime, che rischiavano di mettere in pericolo la salute dei cittadini”, ha spiegato il nuovo dirigente della squadra mobile di Bari Annino Gargano.
Nelle tre giornate sono state diverse le contestazioni, che hanno visto anche il lancio di oggetti da parte dei venditori ambulanti sugli agenti e sulla folla. Tre persone sono rimaste ferite durante gli scontri: un dirigente della Questura di Bari, un agente di polizia e un istruttore della polizia municipale. Tutta la merce sequestrata era stata caricata su alcuni furgoni dell’Amiu e dell’Amtab. Alcune delle 11 persone a cui è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare – anche se 19 erano gli indagati originariamente – hanno danneggiato i mezzi e vi si sono arrampicati, addirittura minacciando di lanciare gli oggetti sequestrati alla folla.
Gli arrestati
Le persone attualmente agli arresti domiciliari sono Domenico Vito Calabrese, Gianluca Di Tanno, Antonio Manzari, Leonardo Anaclerio, Vito Caringella. Quelli che invece hanno avuto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria sono Mario Ricci, Michele Sanò, Emanuele Cisternino, Rita Tritta e Giovanni Chiricallo. “Di questi – ha spiegato il questore Carmine Esposito – tre erano frequentatori degli ambienti degli Ultras. Non ci sono ancora specifici collegamenti tra gli arrestati e i clan mafiosi, anche se uno di loro, Emanuele Cisternino, è il fratello di una persona che fu protagonista di un’agguato con armi da fuoco tempo fa”.
Il sindaco sotto scorta
Decaro ha così commentato l’operazione: “Gli arresti di questa mattina sono l’ennesima dimostrazione della presenza dello Stato a Bari. La legalità è un processo che si costruisce a partire dal rispetto delle regole. Voglio chiedere scusa a tutti quei baresi ai quali magari abbiamo rovinato la festa di San Nicola lo scorso anno, ma sappiamo che le azioni e i sacrifici di allora sono stati importanti per vincere questa battaglia di legalità. Voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che quel giorno hanno trascorso l’intera giornata per strada, senza mai mollare di un centimetro, gli inquirenti che ci fanno sentire la loro presenza nelle piccole e grandi battaglie quotidiane e i commercianti che quel giorno hanno scelto da che parte stare e non hanno ceduto alle intimidazioni. Il rispetto e l’amore per la nostra città si dimostrano anche con questi gesti, tenendo la schiena dritta”.
Nelle giornate degli scontri e in quelle successive il sindaco Decaro fu minacciato più volte dagli ambulanti. Il primo cittadino venne offeso ripetutamente anche attraverso il suo profilo Facebook. In particolare su queste ultime c’è un’indagine in corso da parte della polizia, per accertare l’effettiva identità di chi ha minacciato per via telematica il primo cittadino.