Hanno protestato questa mattina al tribunale civile di Bari i consiglieri comunali di centrodestra e gli avvocati baresi contro il provvedimento del ministero della Giustizia per la razionalizzazione degli uffici giudiziari. Il piano prevede che la sezione Lavoro venga trasferita dal Palazzo di giustizia a Modugno, una scelta non condivisa da molti.
Per tutta la mattinata i consiglieri Giuseppe Carrieri, Filippo Melchiorre e Fabio Romito hanno distribuito ai passanti oltre 300 volantini, per poi partecipare all’assemblea indetta dagli avvocati baresi all’interno del Tribunale in piazza De Nicola, nel quartiere Libertà, per esaminare la problematica. Durante l’incontro i consiglieri hanno ribadito la disponibilità a chiedere al sindaco Antonio Decaro di unirsi alla loro battaglia contro l’attuazione del provvedimento. L’azione servirà, come spiegano i consiglieri, non solo ad evitare che il quartiere Libertà perda un presidio di legalità, ma anche far affrontare all’amministrazione la questione dell’edilizia giudiziaria.
“Bari, città metropolitana e capoluogo di regione – spiega Carrieri in una nota -, dovrebbe accorpare a sé gli uffici giudiziari (come peraltro sta avvenendo in tutte le parti d’Italia); costruire immediatamente un nuovo unico polo della giustizia (moderno e funzionale); non già subire la dislocazione in altri Comuni di aule d’udienza e cancellerie,cosi’ obbligando avvocati, giudici, cancellieri, Cittadini, a spostarsi in continuazione da un posto all’altro, per fare un’udienza civile, di lavoro, amministrativa, tributaria, penale, con enorme aumento di costi (economici e ambientali) e con inevitabili clamorosi disservizi”.
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari: “Siamo contrari, creerà disagi”
Sul tema è intervenuto nel pomeriggio anche il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari Giovanni Stefanì, che ha sposato la causa dei suoi colleghi. “Si tratterebbe – ha commentato – di un ulteriore frazionamento degli uffici giudiziari di Bari, proprio quando sembra concretizzarsi finalmente una soluzione volta ad accorparli in un’unica sede. Se pensiamo che, a fronte di 7mila fascicoli gestiti dalle tre articolazioni periferiche che passerebbero a Bari, si trasferirebbero oltre 50mila cause del lavoro verso Modugno è evidente il bilancio negativo a livello sociale e ambientale oltre che gli enormi disagi per migliaia di cittadini baresi che dovrebbero percorrere una ventina di chilometri, peraltro senza adeguati servizi di trasporto e parcheggio, per partecipare alle udienze”.
Stefanì, che non ha potuto partecipare all’assemblea al tribunale, ha poi spiegato che il trasferimento degli uffici comporterebbe l’inizio di lavori di adeguamento della struttura di Modugno. Un’operazione che rischia di “aggravare con nuovi oneri il sistema giudiziario per una soluzione tampone di pochi anni che, peraltro, allontanerebbe il luogo in cui si celebrano i processi del lavoro dai suoi numerosi attori: le parti, i testimoni e i consulenti”.